Uscire dalla comfort zone al lavoro: una questione di persone, relazioni e fiducia

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Tutto il tempo che dedichiamo alle persone e al costruire delle relazioni di fiducia non è tempo sprecato, ma un momento importante per creare valore. Ce ne ha parlato Federica Sabbatini, Marketing Manager di Airbag Studio, spiegandoci come si può volare oltre la comfort zone in azienda.


 

Pensando al concetto di comfort zone, mi viene spesso in mente il monologo finale di Kill Bill Vol.2: Beatrix, la protagonista (interpretata da Uma Thurman), dopo una serie di sanguinose avventure, ha finalmente raggiunto Bill (l’antagonista, interpretato da David Carradine).

I nodi da sciogliere fra i due sono parecchi, e Bill inizia così:

(esiste) "...una caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman. Superman è nato Superman.
Quando Superman si sveglia al mattino è Superman. Il suo alter ego è Clark Kent.

Quella tuta con la grande "S" rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono (...). Quello che indossa come Kent (gli occhiali, l’abito da lavoro) quello è il suo costume. È il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi.”

 

Come volare oltre la comfort zone in azienda: una questione di persone, relazioni e fiducia



Qualcosa del genere si verifica anche nel business, quando i giovani imprenditori, prendendo il posto dei padri, si trovano a decidere se essere Superman o Clark Kent. I Superman sono i figli di questo tempo, persone che rispettano il passato ma hanno voglia di imprimere la propria impronta sul futuro, mostrando senza imbarazzo quella tuta con la grande "S".

I Clark Kent sono coloro che ripongono l’abito da supereroe nell’armadio e decidono di mimetizzarsi nel mainstream: i panni di Clark, in fondo, sono comodi, riconoscibili, appaiono più affidabili. Clark Kent è la continuità col passato, la comfort zone.

Il problema, però, è che l’impresa oggi ha dannatamente bisogno dei suoi Superman, che non vuol dire “supereroi” ma persone che abbiano il coraggio di dismettere i panni comodi di Clark Kent per farsi promotori di nuovi valori e coraggiose visioni.

Quel che è certo è che non esiste un solo modo di essere super: si può adottare una particolare cultura d’impresa, profondere impegno per l’ambiente, il sociale o, come nel nostro caso, abbracciare una strategia di management meno "mainstream".

L’abito da Superman di Airbag Studio è la Business Ethics, una filosofia - prima ancora che uno stile di management- che ci traghetterà oltre la comfort zone.

Questo filone ha una regola aurea semplice semplice, quasi banale: una PMI è in grado di affrontare il cambiamento ed avere successo solo quando, all’obiettivo economico, affianca un interesse altrettanto forte per altri tre tipi di capitale che  coinvolgono le persone, le relazioni e la fiducia.

Tutto il tempo (tanto!) che dedichiamo al rispetto delle persone, alla loro abilitazione, alla costruzione di relazioni durevoli e fiduciarie non è tempo sprecato o una mera operazione di marketing, ci siamo noi dentro quel tempo e quel tempo crea fiducia e relazioni, ossia valore.

Ecco perché!

 

Persone



Corporate Ethics Can’t Be Reduced to Compliance”, questo il titolo di un vecchio pezzo di HBR dove si diceva che regolamenti, norme e limiti calati dall’alto non sono lo strumento giusto per l’empowerment delle risorse. La prospettiva va rovesciata: NON “cosa scrivere nel codice di condotta”, MA “come stimolare le persone a tirar fuori il meglio di sé”.

I “comportamenti virtuosi” possono essere stimolati attraverso una serie di iniziative: oltre a smart working, formazione continua, simposi aziendali, sviluppo di progetti personali noi abbiamo investito, ad esempio, su un handbook. Si tratta di un documento - frutto di lunghe riflessioni - che consegniamo ai nuovi arrivati per dire loro che da quel momento sono al centro della nostra azienda.

 

Relazioni

 

Nell'era della globalizzazione economica mondiale, i profitti duraturi non si ottengono solo mediante le proprie risorse interne: la concorrenza si gioca sul piano delle relazionicon i partner, non più tra singole imprese. Il capitale relazionale va oltre i confini dell'organizzazione, genera commitment e guida quei comportamenti positivi di cui parlavamo sopra.

Gli sforzi congiunti tra partner giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento di obiettivi individuali e collettivi: alleanze e lavoro in team, frequenti visite ai clienti o partner, trasferimento di conoscenza, networking, sono tutte attività che hanno un impatto di natura anche economica, generando un extra-profitto che la letteratura specialistica definisce relational rent.

 

Fiducia

 

Oggi come oggi, l’impresa deve generare per prima fiducia se ne vuole altrettanta indietro e deve renderla pervasiva. Come? Attraverso la diffusione della propria visione e dei valori cui si ispira. In questo modo, i leader diventano un punto di riferimento per tutti i dipendenti e allo stesso tempo, conquistano partner, clienti e fornitori a colpi di trasparenza e coerenza.

A prescindere da quale sia il tuo abito e quanto dovrai lavorare su te stesso per farlo calzare a pennello, il consiglio è di riporre nel cassetto quel costume da Clark Kent: ahimè, non è con quello che riuscirai ad andare oltre la tua comfort zone.

La verità, infatti, è che l’impresa ha sempre più bisogno di personalità straordinarie..molto meno di uomini comuni.

 

Federica Sabbatini, Marketing Manager Airbag Studio

 

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