Come sarà l'azienda del futuro?

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L’innovazione digitale è imprescindibile per gestire la complessità dell’impresa moderna. La vera rivoluzione è farne un alleato, e non un nemico, delle persone

Come sarà l'azienda del futuro? Quale sarà il rapporto tra tecnologia e persone?

Adele Nardulli, Owner & CEO di Landoor, ci racconta l'esperienza della sua azienda.

Se, da un lato, stare al passo o, addirittura, precorrere i tempi in fatto di innovazione tecnologicae digitale è imperativo per semplificare e accelerare i processi produttivi e non perdere la partita della competitività, dall’altro l’autentica rivoluzione sarà proteggere il patrimonio umano dal rischio di snaturamento e spersonalizzazione posto dall’automatizzazione.

Difficile, ma non impossibile. Purché si attui un cambiamento radicale di prospettiva: non temere l’innovazione ma dominarla, mettendola al servizio delle persone e dei loro bisogni.

 

Tecnologia “human-to-human”

 

In Landoor da trent’anni partiamo dai bisogni delle persone per investire nelle innovazioni tecnologiche che meglio li possano servire.


Operando nel settore delle traduzioni professionali, integriamo nei nostri workflow i sistemi di Language Technology, più avanzati, dalle piattaforme di traduzione assistita ai database terminologici e fraseologici integrati, sin dalla loro introduzione sul mercato.


Dal 2016 lavoriamo a un progetto di ricerca e sviluppo per la creazione di una piattaforma proprietaria di gestione dei progetti di traduzione, dall’interfacciamento con il cliente alla qualificazione e valutazione continua delle risorse linguistiche ai fini della gestione ottimizzata del workflow e alla sua contabilizzazione.


Il sistema è entrato in produzione nel settembre di quest’anno, ma è sottoposto a un continuo processo di arricchimento e affinamento delle funzioni secondo le esigenze di chi lo utilizza.

 

Nel complesso, si tratta di tool tecnologici evoluti che consentono di velocizzare e semplificare le fasi del processo, preservando gelosamente il potenziale umano, creativo e culturale delle persone che lavorano in azienda.


A iniziare dai traduttori, nelle cui mani il messaggio si arricchisce del valore aggiunto derivante dal saper risvegliare nella lingua di arrivo le stesse implicazioni emozionali della lingua di partenza.


Un valore aggiunto che nessuna tecnologia di machine translation può emulare o sostituire, ma che una tecnologia avanzata di Computer assisted translation può efficacemente supportare.


Anche sotto il profilo gestionale, la piattaforma semplifica le fasi più meccaniche e operative del flusso di lavoro, ma in nessun modo è alternativa al rapporto diretto dei Project Manager con gli interlocutori esterni, siano essi clienti o collaboratori.


Questo binomio inedito tra tecnologia e valore insostituibile delle persone è diventato il nostro modello di business.


Ed è ciò che chiamiamo “tecnologia human-to-human”.


Il ribaltamento di prospettiva che lo sottende risiede nel creare le condizioni affinché la tecnologia sia alleata e non antagonista delle persone. Questa rivoluzione non è solo auspicabile, ma anche realizzabile, e le piccole e medie imprese possono essere un formidabile laboratorio in tal senso.


L’azienda del futuro è quella tecnologicamente evoluta che crede nelle persone e ne fa il fondamento della propria crescita, un’azienda nella quale l’algoritmo non schiaccia l’individuo e non ne depaupera i talenti, ma anzi lo aiuta ad affinare le competenze e a liberare la creatività.

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