Com’è iniziata la tua carriera e come è nata l’idea?
Io e Francesco ci conosciamo dai tempi della scuola superiore, entrambi studenti di informatica ed appassionati di tecnologia. La nostra azienda è nata 17 anni fa e la nostra visione era quella di portare sul web tutte le soluzioni stand alone, che all'epoca erano la maggior parte, così da rendere la gestione dei processi aziendali fruibili da remoto ed accessibili a tutti.
Da qui anche il nome Ulixe, che riprende il navigare dell’eroe Omerico come metafora del Web.
Qual è la storia della vostra azienda?
Nasciamo nel 2001, in un momento storico non propriamente positivo: ci scontravamo con un sistema che non era proprio ricettivo verso nuove realtà, realizzate da due under 25 con pochi capitali alle spalle. Però noi abbiamo sempre investito e creduto nella nostra crescita personale.
Altri due step molto rilevanti sono stati il 2012, con il nostro primo insediamento in USA, che ci ha permesso di confrontarci con un territorio (in particolare la California) in cui l’ICT ha dei benchmark davvero importanti.
Infine, il terzo ed ultimo step, è stato nel 2015, con la realizzazione di Lumyer, che è stato il volano per iniziare a lavorare a 360 gradi nel mercato così complesso delle applicazioni mobile.
Come è formato il tuo team?
Oltre a me e Francesco, che siamo i CEO dell’azienda (e rispettivamente il responsabile dell’area marketing/prodotto ed il responsabile tecnologico), abbiamo un team di 6 persone che operano nel recruitment e gestione del personale, in quanto per noi la ricerca di talenti ed il mantenimento dei medesimi è un’attività core.
Abbiamo responsabili di area, principalmente per la parte di consulenza come system integrator, prodotti e realizzazioni custom. Il nostro team tecnologico, in particolar modo legato al mondo dello sviluppo, è costituito da numerosi programmatori, PM, analisti e tester. Siamo un gruppo giovane, la cui età media è sui 30 anni.
Con quasi 300 persone in organico non è sempre semplice mantenere un imprinting aziendale forte, ma quello che caratterizza il nostro team è sicuramente la passione per la tecnologia, la voglia di sfide nuove e la consapevolezza della forza di squadra.
Come vi posizionate, come innovate ?
Il settore dell’ICT è un settore in continua evoluzione e che ormai rappresenta con le sue companies un'importante variabile nell’evoluzione dei nostri costumi ed abitudini, basti pensare a cosa sono e cos'erano soltanto cinque anni fa società come Facebook, Google, Amazon o Apple.
Questo comporta un modo diverso di approcciarsi alla tecnologia ed al suo utilizzo. La nostra offerta sta proprio nel voler innovare in una modalità che deve essere più friendly, più comprensibile, più immediata e che porti tangibili miglioramenti al cliente, sia che si tratti di ottimizzazione di un processo, di un risparmio di costi o di velocizzare un flusso.
Abbiamo una velocità di execution e una conoscenza del ciclo vitale di un progetto, soprattutto di un’applicazione, che ci rende particolarmente verticalizzati nel panorama nazionale. Ad esempio, abbiamo creato Lumyer, un’app da 25 milioni di download in tutto il mondo che è cash positive e i cui numeri sono una rarità nel panorama nazionale.
Se il nostro settore è comunque in salute e si espande in maniera continua e veloce, non possiamo dire la stessa cosa degli skill che vi devono ruotare attorno. Abbiamo una carenza cronica di tecnici. Questo è un problema per noi, come per molte aziende del nostro settore in Italia.
Quali sono le sfide per il futuro?
Per noi è importante continuare a crescere, che non significa solo nei numeri e nelle dimensioni. Abbiamo la fortuna di lavorare in un settore in continua evoluzione, che è molto sfidante per noi e che significa aumentare le proprie competenze, fare ricerca e studiare nuove soluzioni che siano in linea con i tempi. Il giusto match è sempre trovare una soluzione tecnologica che sia innovativa, ma allo stesso tempo comprensibile e che risponda ad un bisogno esistente.
Nei prossimi mesi lanceremo un progetto per sostenere le startup ICT in ambito mobile, attraverso il nostro network e la nostra esperienza.
Un altro fronte importante riguarda le nostre attività negli USA: in particolar modo la crescita del nostro reparto di digital marketing che opera in California e quella delle nostre app come Facestar e Lumyer. E' forse qui che vi è la sfida più importante e complessa: ovvero vincere in un territorio come quello americano ed in un settore, come quello delle applicazioni, dove le società statunitensi sono leader.
Far parte del network di Copernico ha contribuito a far crescere il tuo business?
Siamo una new entry nel sistema Copernico, ma partecipare ad iniziative come XChange, e tutte quelle che possono essere di confronto tra realtà aziendali, sono per noi davvero stimolanti.
In un mondo la cui parola “share” è spesso usata davanti a tutto, lo share delle esperienze e delle informazioni diventa un valore aggiunto per le aziende. Crediamo che il sistema Copernico vada in questa direzione ed è il motivo principale per cui abbiamo voluto far parte di questo network.