1. Smart working e digitalizzazione stanno cambiando il modo in cui lavoriamo. Entro il 2020, metà dei lavoratori europei utilizzerà spazi di lavoro condivisi, come riporta una ricerca di Cushman & Wakefield del 2018. Come sta rispondendo il settore immobiliare a questi cambiamenti?
In risposta ai cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, l’intero settore immobiliare deve allineare sia la sua strategia che il business operativo a tutti gli sviluppi futuri. Questo riguarda anche la flessibilità del luogo di lavoro.
Di conseguenza, i business plan degli immobili allocati in un mercato con crescente richiesta di spazi di lavoro condivisi, devono essere rivisti per una nuova tipologia di tenant che ha bisogno di maggior dinamismo. Ciò comprende due aspetti molto importanti: la possibilità di apportare migliorie alla formula di affitto flessibile, e l’opportunità per i diversi locatari presenti all’interno dell’immobile di approfittare degli effetti di questa sinergia, come la crescita flessibile e la prossimità ai business partner.
2. Quando le aziende cercano un nuovo luogo di lavoro, al giorno d’oggi, quali bisogni cercano di soddisfare? Quali sono i requisiti che un luogo di lavoro deve avere per essere più interessante sul mercato?
Oltre ai tipici indicatori (quali la posizione dell’immobile e l’affitto), le aziende sono interessate anche ai servizi di cui possono beneficiare. Questi devono colmare i bisogni giornalieri dei dipendenti, che vanno dalla mobilità a servizi per la persona e quindi riguardano aspetti come la connessione con i mezzi pubblici (es shuttle, stazioni per ricaricare i veicoli elettrici), servizi per consumi privati (es. possibilità per fare shopping), servizi di intrattenimento per il tempo libero (es. palestre, bar), per svolgere commissioni giornaliere (es. lavanderie, autolavaggio), ma anche Wi-Fi e connessione 3G illimitata.
L’obiettivo è quello di creare un rapporto di lealtà e fiducia tra azienda e dipendenti, un rapporto che venga rafforzato da uno spazio di lavoro creativo che favorisce il networking e la contaminazione di idee. Un’azienda moderna e al passo con i tempi trae vantaggio da un luogo di lavoro variegato che offre privacy, ma allo stesso tempo sale conferenze, luoghi di condivisione e aree break.
Specialmente nei mercati con minor richiesta, sia i servizi che le strutture sono due dei maggiori requisiti che possono stimolare l’interesse dei potenziali locatari.
3. Come ti immagini il mercato immobiliare tra 10 anni?
Tra dieci anni il processo di digitalizzazione avrà un grande impatto sul mondo del real estate, con un focus molto grande su retail e logistica. Mentre la domanda per il settore della logistica crescerà, richiedendo immobili “smart” in grado di ottimizzare i processi di consegna, gli asset destinati al settore retail richiederanno una pull strategy per garantire ai visitatori un'esperienza di acquisto degna del viaggio e della consegna puntuale della merce a casa.
Un cambiamento generale sarà che una singola location offrirà diverse tipologie di real estate. Gli immobili avranno al loro interno un mix più vasto di uffici, residenziale, retail, e molto altro rispetto all’attuale. Ciò può essere notato in numerosi esempi di progetti immobiliari di più ampio respiro il cui focus è soddisfare i bisogni di visitatori individuali all’interno di una piccola location, se non addirittura all’interno del bene stesso. E che possiamo già vedere oggi nei mercati asiatici e americani.
4. Per quanto riguarda i cambiamenti che le città stanno attualmente vivendo, come può rispondere il mercato immobiliare? E che tipo di benefici può dare ai cittadini e alle aziende che hanno sempre più bisogno di connettività e luoghi d’incontro?
Per adattarsi ai cambiamenti che si stanno verificando ora nelle città, il mercato immobiliare deve riflettere il risultato di tendenze quali ad esempio la gentrification, ovvero l’intervento di riqualificazione urbanistica di un’area all’interno di una città. Specialmente alla luce del fatto che la connettività nelle città stia a mano a mano migliorando, i tempi di trasporto si siano ridotti, e i nuovi mercati stiano guadagnando interesse.
Assodato che anche in futuro ci saranno innovazioni nel campo dei trasporti, la location dell’immobile e la sua posizione all’interno delle città potrebbero anche essere discusse sotto una luce diversa rispetto ad oggi.
Servizi come car pooling, car sharing, bus, navette, stazioni per biciclette, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e droni sono solo alcune delle future possibilità di trasporto di persone e cose. Inoltre, in un futuro non troppo distante, probabilmente, assisteremo ad un maggior restringimento della mobilità privata nei centri città.
5. Quali sono gli aspetti più interessanti di un progetto come Le 4 porte?
Innanzitutto, l’immobile è stato trasformato da “un edificio per un solo tenant” ad un vero e proprio campus. In questo modo il complesso favorisce la condivisione sia da un punto di vista privato che di business, garantendo allo stesso tempo sia privacy che connettività. Le zone in cui si inseriscono gli uffici hanno un elevato rapporto di efficienza in termini di mq. per postazione, e sono molto flessibili grazie alle connessioni tramite ponti e seminterrato.
Copernico, come gestore di smart office, contribuisce notevolmente a questa flessibilità. Ultimi ma non meno importanti sono i servizi come ristorante e caffetteria, forniti da Me.nu, lo Smart Working Cafè di Copernico, le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, gli armadietti Amazon, gli armadietti per la consegna della spesa a domicilio, i servizi di lavanderia e una stazione per biciclette contribuiranno al benessere e alla produttività dei dipendenti.
6. Quale pensi sia l’aspetto vincente di un progetto come Copernico in questo scenario in continua evoluzione?
Il vantaggio principale della collaborazione con Copernico è che i professionisti possono avere la certezza che cresceranno e che collaboreranno con altre aziende all’interno del complesso, senza preoccuparsi della gestione delle questioni legate all’affitto.
A parte questo, esiste un grande potenziale con le terze parti che affittano postazioni per un breve periodo, per poi abituarsi alle comodità di “Le 4 Porte” e decidere di rimanere permanentemente.