Benvenuti nella rivoluzione dei “terzi luoghi”

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La pandemia ha reso difficile delimitare il confine tra vita professionale e personale. Tuttavia l'affermazione del lavoro ibrido e la disponibilità di "terzi luoghi" stanno aiutando a superare questa sfida.

I sociologi americani Ramon Oldenburg e Dennis Brissett hanno definito per la prima volta i "terzi luoghi" nel 1982 come spazi pubblici cruciali in cui le persone possono interagire, riunirsi, incontrarsi e parlare all'interno dei propri quartieri. Ma con la maggior parte dei professionisti tradizionalmente tenuti a spostarsi quotidianamente verso gli uffici spesso localizzati nei centri città, la loro connessione con l'area in cui vivono si è erosa. Fino ad ora…

Grazie all'affermazione del lavoro ibrido, in cui le persone possono lavorare indifferentemente dall’ufficio, dalla loro casa e da uno spazio di coworking periferico, stiamo assistendo all'ascesa della 15-Minute City. Si tratta di un concetto di pianificazione urbana in base al quale i residenti hanno accesso a tutto ciò di cui hanno bisogno - dalle scuole agli spazi flessibili - in 15 minuti a piedi o in bicicletta dalle loro case. Il risultato è che le comunità suburbane stanno fiorendo.

Rispetto a quando durante i lockdown le persone lavoravano da casa ogni giorno, il lavoro ibrido permette di creare una migliore delimitazione tra vita personale e professionale, ma senza compromettere la flessibilità e dal punto di vista dei potenziali franchisee, che desiderano investire in questa tendenza a lungo termine, ci sono enormi opportunità di crescita.

L'importanza dei "terzi luoghi" come spazio sociale che riunisce i lavoratori per collaborare, conversare e fare rete non può essere sottovalutata.

Alcune multinazionali stanno adottando il modello ibrido su larga scala, fornendo ai propri dipendenti l'accesso a spazi flessibili vicino alle loro case. Spotify, ad esempio, sta rinnovando i suoi spazi per uffici per trovare un migliore equilibrio tra momenti di collaborazione e lavoro individuale. WeTransfer ha rimosso metà delle sue scrivanie per creare più spazi per riunioni, laboratori e studi di registrazione.

Anche il governo francese ha riconosciuto l'importanza dei "terzi luoghi" per la ripresa economica post-Covid del Paese. Sta investendo 130 milioni di euro nello sviluppo di "terzi luoghi" e il piano prevede la creazione di 100 “fabbriche locali” per rilanciare le economie regionali duramente colpite dalla pandemia. Questi fungeranno da laboratori condivisi in cui artigiani, imprenditori e piccole imprese potranno collaborare.

I fondi saranno utilizzati anche per sviluppare luoghi come centri di formazione professionale per le imprese, nonché per l'apprendimento di conoscenze oggi fondamentali come quelle digitali.

L'obiettivo principale alla base dell'investimento e della strategia del governo è quello di rigenerare le città e le aree rurali di medie dimensioni, trasformando e dando impulso alle comunità ed alle economie locali.

I potenziali vantaggi per le aziende sono enormi, non ultimo l'impatto che questi spazi possono avere sull'aumento della produttività. In effetti, fornire un "terzo luogo" per il personale è un concetto già esplorato addirittura da Henry Ford, fondatore della Ford Motor Company, quasi un secolo fa, il quale aveva scoperto che quando concedeva periodi di pausa ai suoi dipendenti, c'era un aumento significativo della produttività.

In definitiva, consentire ai dipendenti di lavorare da "terzi luoghi", compresi spazi di lavoro flessibili più vicini a casa, creerà una forza lavoro più felice e produttiva in quanto farà risparmiare il tempo dei trasferimenti, faciliterà la transazione ecologica e faciliterà la vita familiare.

Contatta i consulenti di Copernico per scoprire gli spazi flessibili.

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