La “città da 15 minuti”: da idea a realtà

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La direzione è tracciata

Il concetto di “città da 15 minuti” è al centro del dibattito su come progettare le metropoli del futuro da quando il direttore scientifico della Sorbona di Parigi, Carlos Moreno, ha introdotto l’idea di una nuova smart city in cui i cittadini possono raggiungere servizi essenziali - come scuole, uffici, negozi, parchi, supermercati, centri sportivi e culturali - in poco tempo, a piedi o al massimo in bicicletta.

I benefici auspicati da questo modello sono molteplici:

  • riduzione dell’inquinamento
  • qualità della vita
  • coesione sociale
  • migliori rapporti interpersonali tra gli abitanti

L'idea ha catturato l'immaginazione delle amministrazioni cittadine in tutto mondo e oggi sembra più concreta che mai, grazie anche ad un rinnovato modo di vivere i quartieri e di lavorare: l'accesso a uffici e strutture di co-working nelle aree suburbane e nei tradizionali quartieri degli affari è infatti diventato un punto chiave nel preparare la strada a questo nuovo modo di concepire la città.

Oltre a Parigi, capofila nell’applicazione del progetto, la “città da 15 minuti” è già stata sposata da altri centri europei come Barcellona, BrightonCopenaghen, Edimburgo, Nantes e Utrecht.

Anche in Italia, Milano, Roma (inclusa nel progetto di Sony-Lab, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, che mappa quanto le diverse zone di una città siano lontane o vicine al concetto di 15 minuti) e Torino, hanno preso in considerazione il progetto, soprattutto sulla base di una visione ecologica delle città e con l’intento di rivitalizzare le zone periferiche e di dare nuovi stimoli alla vita sociale nei quartieri.

E nel resto del mondo?

La popolarità del concetto sta crescendo anche in Australia e Canada in città come Melbourne Ottawa che procedono velocemente nella sua attuazione, così come in alcune metropoli virtuose degli Stati Uniti. 

Detroit:dal 2016, Detroit, celebre per la produzione di automobili, ha trasformato la città da paradiso per gli automobilisti a paradiso per escursionisti e ciclisti. Per raggiungere questo obiettivo, i funzionari della città hanno lavorato per migliorare la rete di trasporti, costruendo una nuova linea della metropolitana, un servizio di trasporto rapido di autobus e una vasta rete di piste ciclabili. Il piano per i prossimi anni prevede di sviluppare quartieri pedonali anche in aree densamente edificate come quelle centrali, storicamente progettate per le automobili.

Portland: la città dell'Oregon ha un piano ambizioso per il quale, entro il 2030, il 90% dei suoi residenti sarà in grado di camminare o andare in bicicletta per soddisfare i propri bisogni primari, proprio in coerenza con la "città da 15 minuti". Negozi e parchi fanno parte delle proposte, insieme a un importante ampliamento dei marciapiedi, della connettività stradale e della percorrenza pedonale. Per raggiungere questo obiettivo, gli amministratori della città hanno esaminato i quartieri della città con una mappa di calore "hotspot" che ha messo in evidenza quelli con il più facile accesso ai servizi commerciali e ai servizi ed i punti da migliorare. Oggi, Portland ha il più alto tasso di spostamenti in bicicletta di qualsiasi altra grande città degli Stati Uniti ed è stata recentemente classificata al nono posto su 150 città nell'elenco annuale di US News & World Report dei migliori posti in cui vivere in Nord America.

Austin: è visto come uno dei potenziali pionieri della "15-Minute City". La domanda di spazi di lavoro flessibili in zone suburbane è in forte espansione, consentendo alle persone di lavorare più vicino a dove vivono. Il predominio delle aziende tecnologiche e scientifiche e una fiorente scena di startup sono considerati i principali fattori trainanti di questa tendenza, e la richiesta di lavoro ibrido probabilmente ne alimenterà ulteriormente la crescita.

New York City: l'anno scorso durante la sua campagna per il sindaco di New York City, l'ex Segretario degli Stati Uniti per l'edilizia abitativa e lo sviluppo urbano, Shaun Donovan, si è impegnato a trasformare i quartieri in “città da 15 minuti”, affermando che per tutti i newyorkesi è tempo di vivere in una città in cui tutto ciò di cui hanno bisogno sia a portata di mano. La diffusione di spazi di co-working nelle zone suburbane è uno dei primi tasselli in questa direzione.

Come sostiene Carlos Moreno: "quello che propongo è un percorso che riequilibri gli aspetti ecologici, economici e sociali. Vale a dire una città vivibile, vitale ed equa”. In molte parti del mondo sembra proprio che la direzione sia tracciata.

 

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