Sostenibilità ambientale e smart working: quali sono le tendenze?

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Intervista a Fabio Bocchiola, Amministratore Delegato Italia di Repower

La maggiore consapevolezza sociale della necessità di avere atteggiamenti più sostenibili verso l'ambiente, lo sviluppo e l'uomo ci rende più attenti a quello che facciamo e a come lo facciamo. 

Come Copernico abbiamo avviato un percorso importante a favore dell’ambiente, nella convinzione che un luogo di lavoro davvero innovativo, accogliente, proiettato verso il futuro e fondato sul benessere delle persone e sul rispetto del territorio non possa che essere anche sostenibile.

Abbiamo intervistato Fabio Bocchiola, Amministratore Delegato Italia di Repower per fare il punto sul ruolo della sostenibilità e dello smart working nel futuro. 

Sostenibilità è un temine di cui si parla molto, anche nel business. Perché è così attuale e a quali scenari apre?


La sostenibilità è sempre più un valore richiesto dal mercato, anche sulla spinta di una maggiore consapevolezza sociale. Di conseguenza, è diventato un elemento chiave anche per le aziende. In Repower, abbiamo sempre messo questo concetto alla base del nostro business, interpretandolo come punto di equilibrio tra tre componenti: l’ambiente, lo sviluppo e l’uomo. Nel concreto, significa progettare impianti di generazione ben inseriti nel paesaggio; sviluppare strumenti per la mobilità elettrica di design, che dialoghino con il territorio e la comunità che lo anima; creare contenuti divulgativi che innalzino il livello di consapevolezza dell’opinione pubblica. Proprio per indagare questo tema attraverso le testimonianze di grandi esempi del passato e del presente abbiamo lanciato il nostro primo podcast “Rumors d’ Ambiente - alla ricerca della sostenibilità.”



Come il settore della sostenibilità può contribuire a una ripresa post pandemia e con quali effetti?


Il contributo è sicuramente centrale, com’è emerso anche da PMI, la ripresa post Covid in 8 focus”, analisi che abbiamo commissionato a Il Sole 24Ore su 8 settori chiave del tessuto imprenditoriale italiano. Negli 8 report si evidenzia come gli investimenti in sostenibilità siano uno dei key driver per ricostruire un mondo del business stravolto dalla pandemia. Se da una parte gli interventi nell’efficientamento energetico possono contribuire a ottenere dei risparmi concreti, dall’altra servizi come la ricarica dei veicoli elettrici possono rappresentare un vantaggio competitivo per allargare la propria quota di mercato. Efficienza e mobilità quindi, due settori che i nostri consulenti conoscono bene, e che contribuiscono a rafforzare la brand reputation dei nostri clienti.

 

Uno degli aspetti chiave della sostenibilità è legato alla mobilità, quale pensi possa essere il trend futuro, anche riguardo agli spostamenti locali come per esempio i tragitti casa-lavoro?
 

La rivoluzione della e-mobility è innanzitutto culturale. Come Repower diamo un contributo al dibattito con un documento di ampio respiro: il White Paper sulla Mobilità sostenibile, giunto ormai alla sua quarta edizione. Noi abbiamo iniziato a presidiare il settore dalle quattro ruote con gli strumenti di ricarica PALINA e BITTA, poi nel 2018 abbiamo sperimentato la dimensione acquatica con la prima barca nativa elettrica, Repowere. Per soddisfare invece le esigenze di mobilità quotidiana urbana, le smart city di oggi devono costruire un mix eterogeneo di soluzioni di trasporto: treni, mezzi pubblici, auto (dove le quattro ruote saranno sempre più elettriche) e naturalmente bici e tricicli, pensando ai tragitti “dell’ultimo miglio”. Proprio così sono nati LAMBROgio e LAMBROgino, i nostri due modelli di cargobike a pedalata assistita dedicati al trasporto urbano rispettivamente di merci e persone.

 

Podcast repower rumors d'ambientePodcast repower rumors d'ambiente
Pmi la ripresa post covidPmi la ripresa post covid
Cargobike RepowerCargobike Repower

Quando pensi allo smart working, cosa ti viene in mente? Che relazione ci può essere tra la sostenibilità e un nuovo approccio al modo in cui si lavora?


Smart working non significa semplicemente lavoro da casa, ma si traduce con flessibilità, resilienza, ossia capacità di adattarsi ai fattori esterni. In Repower già a fine febbraio siamo riusciti a portare su una piattaforma online sviluppata internamente tutte le attività commerciali della nostra rete composta da circa 600 consulenti presenti su tutto il territorio nazionale. I nostri dipendenti hanno risposto in maniera efficiente agli input dell’Unità di Crisi COVID creata in azienda: sia durante la fase di lockdown totale, sia tra maggio e ottobre all’interno di uno schema che stabiliva un’alternanza casa-ufficio. Con ambiente lavorativo però non dobbiamo limitarci alla casa o all’ufficio, ma allargare il ragionamento a una dimensione urbana. Smart city non può restare un concetto astratto, ma deve diventare un fattore attrattivo per accogliere in città nuove imprese e professionalità. La nostra E-LOUNGE si inserisce in questo contesto: una panchina versatile, pensata per luoghi pubblici e privati, capace di accogliere le e-bike ricaricandole, di offrire navigazione su internet grazie al suo hotspot e di ricaricare smartphone e tablet. Con un occhio di riguardo per estetica e design, tanto da renderla meritevole della vittoria del Compasso d’Oro 2020.

 

Come pensi possano impattare gli spazi di lavoro flessibili e coworking sull'adozione di comportamenti e modelli di business più sostenibili?

 

Se guardo a Copernico vedo un ottimo esempio di un nuovo modo di interpretare lo spazio di lavoro: un ambiente ospitale allo stesso tempo per freelance e aziende, dove un concetto più classico di ufficio si sposa con quello di coworking. Una fisicità degli spazi che si riflette poi in chiare scelte di comunicazione. Non è un caso se in Copernico si è scelto di raccontare il perché delle proprie scelte nel campo della sostenibilità: una consapevolezza che può andare a impattare in senso positivo anche il modus operandi di clienti, prospect e stakeholder. Prendiamo per esempio l’adesione alla nostra fornitura Verde Dentro, quindi di elettricità proveniente al 100% da fonte rinnovabile certificata TÜV SÜD: questa rappresenta una bella prova di responsabilità sociale, ma anche una potente leva di business.

 

Possiamo considerare Copernico un fornitore di energia verso la sua community attraverso le risorse che mette a disposizione dei clienti. Cosa si aspetta da uno spazio del lavoro del futuro?

 

Potremmo definire Copernico un fornitore di energia sociale. Formazione, occasioni di networking, strumenti di marketing: è evidente come lo spazio di lavoro del futuro (e del presente) sia sempre meno location e sempre più fucina di opportunità per coloro che aderiscono alla sua visione.

Imprescindibile risulta anche una sensibilità della struttura per i grandi fenomeni che ci circondano a livello globale. Novità tecnologiche, trend nel mercato del lavoro, ma anche attenzione per avvenimenti di grande impatto sociale come il COVID19, fattore quest’ultimo che ha messo in evidenza una forte richiesta in termini di sicurezza.

 

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