Che effetto ha il caffè sulla produttività?

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In occasione dell'apertura di Starbucks a Milano, ci siamo chiesti di più su questa bevanda tanto amata dagli italiani

Modificato in data 28-08-2019

 

Chi non conosce Starbucks, la catena di caffè più famosa al mondo?

Starbucks rappresenta un'esperienza, un viaggio nel mondo del caffè e dei muffin American style, ma anche un rifugio per coloro che devono lavorare e ricaricare le batterie (non solo del pc, ma anche mentali).

Lo scorso settembre, è stato inaugurato a Milano il primo Starbucks italiano che, con i suoi 2.300 metri quadrati, si è accaparrato non solo una fetta sostanziosa di piazza Cordusio, ma anche la medaglia d'argento come secondo Starbucks per grandezza al mondo (il primo, se ve lo state chiedendo, è a Shanghai). 

In questa occasione, ci è sembrato naturale porci una domanda: ma bere il caffè come influenza la nostra produttività?

Il caffè è uno dei capostipiti della cultura italiana. Un piacere veloce al bancone prima di andare a lavoro, l’emblema della pausa perfetta con i colleghi a metà mattinata, il completamento idilliaco dei nostri pasti. Non c’è niente da fare: il caffè, per noi italiani, è proprio un connettore sociale.

 

Ma che effetto ha il caffè sul nostro di modo di lavorare? E, nello specifico, come impatta la nostra produttività?

 

Il caffè come “eccitante psicologico

 

Baba Shiv, un professore della Stanford Graduate School of Business, è specializzato nel capire come le strutture neuronali possano effettivamente impattare le nostre abilità di decision making. Tra le sue varie teorie, ce n’è una proprio sul caffè e sulle persone.

 

Se in passato ci siamo sempre domandati quando fosse meglio prendere il caffè, ovvero mattino, pomeriggio o sera, ora dovremmo cambiare completamente punto di vista: il caffè non è tanto da associare al momento della giornata, quanto più allo stato d’animo in cui si è.

 

Per esempio, se associamo il caffè ad una sensazione di benessere, creatività ed entusiasmo, la bevanda andrà ad incentivare queste sensazioni, facendoci sentire ancora meglio, ancora più creativi. Lo stesso vale per gli stati d’animo negativi: se il caffè viene associato ad un malessere, o ad una sensazione di ansia o stress, ci sentiremo ancor più sopraffatti.
Si badi bene però, non è il caffè a provocare una sensazione di ansia o di stress. Quello che dobbiamo tener presente è che tali problemi possono essere solamente intensificati in seguito all’utilizzo di sostanze eccitanti (come il caffè appunto).

 

Il caffè viene quindi definito da Baba Shiv come un “eccitante psicologico” che può alterare la nostra personalità in base al momento in cui lo assumiamo. A questo proposito risulta molto più che azzeccata una citazione di David Letterman, il noto conduttore televisivo americano, che dice: “se non fosse per il caffè, non avrei praticamente una personalità”.

 

Il caffè aiuta a ragionare

 

Una ricerca pubblicata nel 2013 intitolata “Caffeina, non solo uno stimolante (Caffeine-Not just a stimulant)“, ha esaminato l’impatto che la caffeina ha sul modo in cui ragioniamo. La conclusione che ne è emersa è che il caffè può essere d’incredibile aiuto quando vogliamo concentrarci su un task, permettendo alla nostra mente di rimanere concentrata e non divagare.

Inoltre, un altro studio, ha dimostrato come offrire caffè ad un meeting (o brainstorming) possa aiutare la discussione, aumentando anche il coinvolgimento degli stessi partecipanti, e aumentando la soddisfazione per il successo dell’incontro. Le persone che bevevano caffè prima di un meeting, mostravano poi maggior apprezzamento non solo della propria performance, ma anche di quella generale.

 

Il caffè aiuta a ricordare meglio

 

Secondo la European Food Safety Authority (EFSA), la dose di caffeina adeguata per migliorare la soglia di attenzione e aumentare la velocità di elaborazione di informazioni del nostro cervello è di circa 75 milligrammi (ovvero una regolarissima tazzina). Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato che basse dosi di caffeina (due tazzine) possano effettivamente migliorare anche la nostra memoria.

 

Intorno alla parola caffè si anima un vortice di immagini e ricordi: momenti, situazioni, film, canzoni, profumi. Ma socializzazione, pausa, risveglio mentale. Quindi, in conclusione, possiamo dire che il caffè, se assunto nelle quantità e nei momenti (d’animo) giusti, non potrà fare altro che dare un bel boost alla produttività sul posto di lavoro. 

 

Caffè e produttività

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