1. Breve descrizione dell’impresa: chi siete e di cosa vi occupate?
Fabrica è una società di gestione del risparmio specializzata in fondi immobiliari.
Nata nel 2005, è oggi tra i principali player italiani e gestisce masse per circa 3,7 miliardi di euro, principalmente per conto di primarie Casse di Previdenza che hanno optato per la delega di gestione in un’ottica di valorizzazione dei propri investimenti nel comparto immobiliare.
2. Cosa vi ha portato a orientarvi su questo progetto, che sulla carta può essere fuori dall'ordinario?
La riqualificazione dell’immobile di via Silvio D’Amico 53, Copernico EUR, nasce dall’esigenza di valorizzare uno degli immobili di proprietà di Inarcassa (Cassa di Previdenza di Ingegneri ed Architetti), conferiti ad uno dei nostri fondi real estate nel 2015. L’edificio era libero e necessitava di un intervento di riqualificazione prima di poter procedere alla sua commercializzazione.
Contestualmente al progetto di restyling, abbiamo effettuato un’indagine di mercato per capire il grado di assorbimento dell’offerta di spazi uso uffici nella zona e le possibilità di approcciare il comparto cavalcando il crescente interesse dei giovani professionisti per il segmento dello smart working.
Fabrica non è infatti nuova all’esplorazione di comparti di nicchia del mercato real estate, essendo stata tra i primi operatori in Italia ad investire in alcune delle declinazioni del comparto living che oggi stanno vivendo una fase di intensa crescita: studentati e residenze per anziani, ad esempio, sono alcuni tra gli ambiti in cui la Società ha agito da apripista, strutturando fondi dedicati che hanno raccolto l’interesse di primari investitori istituzionali italiani.
3. Come vedete lo scenario immobiliare attuale e quali sono i trend del mercato, in Italia e all'estero?
Il mercato istituzionale italiano viene da 5 anni consecutivi di crescita che hanno portato ad una forte competizione fra investitori e ad una conseguente forte compressione dei rendimenti su tutte le principali asset class.
La maggior parte degli investitori si orientano su asset core nelle location migliori, che diventano sempre più rari e cari, in Italia come all’estero. Opportunità a maggiore valore aggiunto sono spesso appannaggio di investitori stranieri con un più alto profilo di rischio. Inoltre, le politiche monetarie accomodanti che hanno favorito gli investimenti, si stanno riducendo e ciò potrebbe incidere negativamente anche sulle dinamiche del mercato immobiliare.
Riteniamo che in questa fase debbano sempre più essere i fondamentali immobiliari (qualità costruttiva, location, appeal commerciale) a guidare la domanda, insieme ad asset class alternative ma scarsamente correlate al ciclo economico, per garantire stabilità dei rendimenti a tutti quegli investitori con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.