Social Media: what's on trend?

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Waiting for Mashable Social Media Day Italia

La Digital Revolution torna a Milano e l'evento più twittato del 2017 apre le porte ad una nuova esperienza di formazione e condivisione innovativa. Manca davvero poco ai #SMDAYIT, l'appuntamento che abbraccia a 360 gradi le tematiche dell'innovazione e che grazie al lavoro di Eleonora Rocca è diventato in 4 anni il must per chi lavora nel digital

A ottobre Andrea Fusco, Head of Social Media Strategy di The Big Now sarà sul palco dei #SMDAYIT per presentare un'analisi delle migliori campagne social viste nei primi 10 mesi dell’anno e una previsione su quali saranno i trend da seguire da vicino nel 2019. Perché l’unico modo per emergere nell’arena dei social media è giocare d’anticipo e essere sempre sul pezzo. 



Lo abbiamo intervistato in avvicinamento alla tre giorni di formazione che vede l’innovazione raccontata attraverso strategie concrete e case study di successo, presentate dai migliori professionisti del settore. 



Una volta letta l'ìntervista, non vi resterà che iscrivervi ai #SMDAYIT e DIDAY

Tre campagne social degli ultimi anni che vorresti aver ideato tu e perché.



Partirò dal “perché” per poi arrivare alle campagne. Ho scelto di citare proprio queste tre perché sono semplici, dirette ed efficaci. Forse non sono le più famose o quelle che hanno vinto più premi, e magari non sono neanche le migliori (migliori secondo quale parametro, poi?), ma sono comunque tra le mie preferite.
Le ho scelte perché spesso corriamo il rischio di perderci in inutili sofisticazioni che rischiano solo di annacquare il messaggio. Nella maggior parte dei casi basta un’idea semplice ma fatta bene, non serve inseguire a tutti costi la balena bianca della “big idea” che rivoluzionerà il mondo della comunicazione.
 
Deadpool “A Day In The Life of a Mercenary…”




Noiosissima premessa nerd: Deadpool è un personaggio dei fumetti, ma questo lo sapete già. Quello che forse non sapete è che sa di esserlo. Da sempre. Guarda oltre la pagina e si rivolge direttamente al lettore, infrangendo quella che tecnicamente si chiama quarta parete.
Chi meglio di lui può quindi rompere la “quarta parete dei social network”? Esatto, nessuno. E infatti, per l’uscita del film in Blu-Ray, alla FOX hanno giustamente pensato di realizzare una serie di esilaranti Snapchat Stories che lo vedono protagonista (no, non si sono limitati a quelle). Aggiungeteci un tono di voce dissacrante e uno stile grafico immediatamente riconoscibile, entrambi coerenti con il personaggio, e il lancio home video di maggior successo di sempre è servito.



Excedrin - #DebateHeadache




Nel giorno del dibattito finale per le Presidenziali americane 2016, Excedrin (medicinale contro le emicranee) ha pubblicato e promosso una serie di tweet accumunati dall’hashtag #DebateHeadache.
Un messaggio semplice, e proprio per questo particolarmente efficace, capace di risuonare con tutti, non solo chi soffre abitualmente di mal di testa.
I risultati hanno dato ragione a Excedrin che è riuscito a farsi notare in un momento incredibilmente affollato dal punto di vista mediatico. L’hashtag è stato utilizzato tanto dagli utenti (+80k mention) quanto da testate del calibro del New York Times e Adweek.
Un messaggio rilevante, tempismo perfetto e quel tocco di ironia capace di conquistare. Questo è newsjacking fatto come si deve.



KFC special recipe



Ok, questa non è tecnicamente una campagna, lo ammetto, ma non posso non menzionarla. Su Twitter, KFC ha iniziato a seguire 11 profili: le 5 Spice Girl e 6 uomini di nome Herb. 11 Herbs & Spices, come gli ingredienti della ricetta segreta del pollo fritto. Già.
Ad accorgersene è stato l’utente @edgette22 e, tenetevi forte, il tweet in cui annunciava la sua scoperta ha ottenuto più di 700k favorites e 300k commenti.
La cosa più bella? Il Colonnello Sanders in persona, fondatore di KFC, ha aggiunto su Linkedin l’utente e gli ha anche regalato un dipinto in cui sono ritratti insieme.



Perché per una strategia vincente è importante fare un bilancio dell’anno precedente (o delle azioni precedenti) prima di affrontare un nuovo anno (o una nuova sfida)?



Perché se non sai da dove sei partito non puoi misurare dove sei arrivato. E se non puoi misurare l’efficacia delle tue azioni “è come se non fossero mai avvenute” (semi cit.).
In brevissimo: analisi del punto di partenza, definizione di obiettivi chiari e misurabili, review finale per vedere se sono stati raggiunti o meno. È banale, lo so, ma non è scontato.



Quale sarà la parola dell’anno 2018, secondo te?



“Effimero”, dove ovviamente questo aggettivo è relativo ai contenuti che svaniscono dopo un certo quantitativo di tempo – come le Instagram Stories.
I contenuti effimeri non possono essere (più) ignorati da chi fa questo lavoro. Questo perché risultano più immediati e autentici agli occhi del fruitore, meno fake rispetto ai contenuti tradizionali. Sono il formato che ottiene il miglior tasso di coinvolgimento, detto in altre parole.



Possiamo definire il tuo ruolo come una “professione digitale”. Come si è sviluppato il tuo percorso professionale? Quale consiglio vuoi dare a chi come te vuole intraprendere questa strada?



Un percorso atipico, forse. Ho studiato Scienze della Comunicazione come credo il 93% dei miei colleghi, ma poi ho deciso di fare un master biennale in Scrittura & Storytelling alla Scuola Holden di Torino (sì, quella di Baricco). Avanti veloce: prima esperienza lavorativa in case editrice, da Feltrinelli, e poi sono approdato in agenzia dove ho iniziato a lavorare sui social media. E ho capito che quello era il mio mondo.
Il mio consiglio? Non focalizzatevi sulle technicalities ma studiare i principi, il metodo. Perché le prime cambiano di continuo e vi ritrovereste a inseguire l’ennesima novità del momento, mentre i secondi non cambiano mai e saranno sempre alla base del nostro lavoro. E iniziate a sporcarvi le mani il prima possibile, perché un anno sui social equivale a un’era geologica. Non c’è tempo per troppa teoria.



Un messaggio ai lettori perché prendano parte al tuo intervento al Mashable Social Media Day?



Perché ne vedremo delle belle, letteralmente. Vedremo le migliori case del 2018, quelle con la “C” maiuscola, e proveremo insieme a ragionare su quali insegnamenti ci hanno lasciato e come potremo usarle nel 2019. Perché l’unico modo per emergere nell’arena dei social media è giocare d’anticipo.

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