Femminilità sul posto di lavoro: Don't forget the mirror

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(Non è una minaccia, o forse sì)

Cos’è uno specchio?

È un sintomo di vanità, uno strumento con cui fare pace, o lo sguardo di chi incontriamo? O tutte e tre?

Ci ha voluto dare una risposta a queste domande Samantha Colocci, creatrice di Don’t forget the mirror, un blogzine che mette al centro la bellezza, la donna ed il suo riflesso.

Ci sono donne che guardano continuamente la loro immagine riflessa allo specchio, in una vetrina, nello specchietto retrovisore dell’auto. Poi ci sono donne che non alzano lo sguardo neanche quando si lavano le mani, e nelle foto non si riconoscono perché, in fin dei conti, non conoscono l’immagine di sé. Infine, ci sono donne che si specchiano nelle altre persone, e attendono il rimando.

 


Com’è nato Don’t forget the mirror?

 

Don’t forget the mirror è nato tra amiche. Mentre si discuteva di amenità, ad un certo punto ci siamo chieste: ma come ci vediamo allo specchio ora? E fu così che abbiamo deciso di aprire un blogzine sulla bellezza a 360°, con il fine ultimo di comunicare a tutte le donne un messaggio: lo specchio della vera bellezza sei proprio tu.  
 

 

Don't forget the mirror

 

 

Ma cos'è un blogzine? E perché è diverso da un blog e da un magazine?

 

Venivamo dalla carta stampata, - da un magazine - e il nostro modus operandi era quello tipicamente giornalistico. Ciò nonostante, abbiamo intrapreso questa nuova sfida decidendo di plasmare le nostre conoscenze e le nostre tecniche su un nuovo mezzo di comunicazione: il blog, il quale ci richiedeva un passo in più rispetto alla semplice recensione del prodotto. L’articolo, ma soprattutto l’utente, vuole sapere l’esperienza personale di chi lo prova. E questa parte, totalmente personale e vera, differenzia i siti o i magazine dai blog.

 

Perché è ancora necessario parlare della valorizzazione della donna?

 

Perché il cammino per la parità sul lavoro è ancora lungo, e in tutta questa foga della lotta alle pari opportunità abbiamo poi perso di vista l’uomo che ci cede il passo, che ci apre la porta e che si toglie il cappello davanti a noi. Sinceramente, rimango anche in dubbio sul fatto che parlare delle quote rosa ed essere trattate come una specie in via d’estinzione sia un vero e proprio vantaggio.

 

 

don't forget the mirror

 

 

Perché bisogna mostrare la propria femminilità sul posto di lavoro, e non nasconderla?

 

Dobbiamo “restare donne” con la nostra capacità di essere multitasking, contando sul nostro innato intuito, che ci salva in molte occasioni. Restare donne significa anche valorizzare le proprie forme e non frustrarle, sempre tenendo conto dell’ambiente e dell’etichetta. C’è un dress code per ogni occasione, l’importante è rispettarlo.

 

A tal proposito, il nostro primo (e più grande consiglio) è di avere cura di se stesse. Questo è il primo passo per sentirsi veramente belle (e veramente bene). Dobbiamo guardarci allo specchio, e sentirci forti, in grado di camminare a passo sicuro in una stanza. La bellezza non è solo un fatto di capelli, naso o bocca, ma una questione di cura della propria persona, che non può fare altro che migliorare la fiducia in noi stesse.

 

Basta una crema, un rossetto, et voilà, il gioco è fatto.

 

La cura verso noi stesse è quel processo con il quale guadagniamo la consapevolezza: quando ci trucchiamo o mettiamo una crema siamo costrette a guardarci allo specchio, un pezzettino alla volta, a imparare ogni minimo tratto del nostro viso e, alla fine, ad apprezzarne ogni piccola imperfezione. Avere cura ci insegna ad essere consapevoli, a conoscerci e riconoscerci nell’immagine che si riflette nel nostro specchio.

Buono specchio!

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