L’85% degli utenti di internet guarda video regolarmente.Youtube è il secondo motore di ricerca al mondo (dopo Google) ed è più utilizzato di Google nelle ricerche degli utenti per determinate keywords. Netflix, Hulu, Amazon, etc. sono i servizi che offrono programmazione strutturata per streaming video online e sono in crescita da anni, mentre calano gli abbonamenti alla televisione tradizionale (via satellite, cavo, etc.).  Questi servizi divengono anche produttori di contenuti audiovisivi premium, entrando anche per questa via in concorrenza con i broadcasters tradizionali (serie tv, documentari)

Senza dimenticare che l’uscita recente di app per lo streaming video live da smartphone da parte degli utenti (Periscope, Meerkat). E ancora, Spotify è appena entrato nel business del video online, annuncio a breve. E se passiamo al digital advertising, i dati diventano ancora più interessanti!

Fra il 2013 e il 2015 negli Stati Uniti la spesa allocata dai brands per l'advertising video digitale è cresciuta del 90% (dati Interactive Advertising Bureau, IAB), sempre negli States, il 68% dei professionisti del settore (dirigenti marketing aziendale e professionisti, agenzie comunicazione) si aspettano un aumento dei budget per l'advertising video online. Il 67% di loro ritiene, invece, che i budget per televisione resteranno invariati o caleranno. (da un sondaggio IAB, marzo 2015).

Il 67% dei professionisti del settore ritiene che nei prossimi 3-5 anni le produzioni originali video per l'online acquisiranno la stessa importanza della televisione, in termini di efficacia nell'advertising.
In Italia nel 2014 l'ambito del video online è cresciuto del 25% sull'anno precedente, con investimenti intorno ai 300 milioni di euro (dati IAB).

Inoltre, se diamo un occhio alle prospettive per i prossimi anni capiamo ancor meglio in valore della comunicazione video. Il trend di crescita per i video online nei prossimi anni è enorme. La spesa per advertising video digitale negli Stati Uniti sarà più che raddoppiata, crescendo da quasi 6 miliardi di dollari nel 2014 a quasi 13 miliardi nel 2018 (fonte eMarketer.com). In particolare a farla da padrone saranno i mobile, dispositivi portatili: smartphones e tablets. Secondo previsioni Cisco, nel 2019 il video sarà responsabile per il 72% del traffico dati sugli smartphone (55% l'anno scorso. Su rilevanza smartphone: già oggi oltre 50% delle visualizzazioni di video caricati su Youtube avviene da mobile e non da desktop).

All’interno di Copernico da alcuni mesi si è insediato Insolito Cinema, un laboratorio artigianale formato da una squadra di quattro giovani professionisti - Andrea, Carlo, Stefano, Riccardo, che si sono conosciuti, in occasione di un documentario sulla nazionale under 22 di basket in carrozzina, e che hanno deciso di crescere insieme.. Il loro plus? “Non lavoriamo in maniera standardizzata, ogni nuovo progetto comincia da un attento ascolto dei bisogni del cliente. E' inevitabile, anche perchè gli standard non esistono, e non esisteranno ancora per diversi anni, in un ambiente comunicativo in continua trasformazione tecnologica, linguistica e strategica. Altrettanto variegate sono le intenzioni, gli ambiti di mercato, le dimensioni e i contesti operativi dei clienti che si rivolgono a noi: possiamo dire che non abbiamo mai realizzato lo stesso lavoro due volte di fila”.

Il processo produttivo nella loro attività è lungo, articolato e richiede di conoscere non solo il mondo delle immagini, ma anche la tecnologia e la musica, il marketing e la comunicazione, il territorio, le mode e, talvolta, persino un po' di carpenteria. Per questo l'artigianalità, è in molti sensi la maniera migliore di restare al passo coi tempi e in sintonia con le esigenze di chi incontrano. Naturalmente questa si fonda su basi tecniche ed espressive che bisogna conoscere bene. Ma questa è una semplice precondizione per lavorare nel videomaking digitale.

“Inevitabile è anche l'esigenza della sperimentazione. Questa sarebbe decisiva persino se il resto del mondo, per assurdo, non si muovesse. E' fondamentale per crescere ed evolvere. E dunque ci accostiamo a nuove tecniche di storytelling, imbastiamo esperimenti con camere, software e tools per le riprese. Lo facciamo per noi stessi, prima ancora che per assecondare le movenze del mondo digitale”.

“Non è necessario essere folli per fare del cinema. Però aiuta molto”

Samuel Goldwyn