Com’è nata l’idea di creare un social network così diverso dagli altri?
"Mi sono reso conto che persone fisicamente vicine non interagiscono se non per casi di emergenza o per importunare il prossimo. Allora ho capito che c'era un'opportunità e ho deciso di coglierla".
Qual è la storia di Hibye?
“Hibye non è nata in una notte, ma è la sintesi di un lungo percorso fatto di spunti, idee, confutazioni e validazioni. Dopo aver sottoposto l'idea a molte persone che l'hanno smontata e rimontata più volte, la sfida più difficile è stata quella di individuare le persone giuste per creare il team. Questa ricerca durata settimane mi ha portato ad incontrare Michele Celeghini con il quale ho validato definitivamente il concept e poi ci siamo buttati alla ricerca di finanziatori. Nonostante avessimo già un capitale iniziale con cui partire abbiamo puntato subito ad allargare la base soci per avere professionalità diverse che potevano fornirci contributi trasversali (dal legale al marketing ai contatti per accedere ai VC). Fondata la società, abbiamo assunto 3 persone con le quali abbiamo creato il prodotto, l'app che abbiamo appena lanciato sul mercato e che ora dobbiamo diffondere e far crescere”.
Come è formato il vostro team?
"Al momento sono presenti i due soci fondatori, uno con competenze prettamente economico-finanziarie e l'altro che nonostante abbia un percorso di studi economici ha sviluppato una carriera nell'ambito della consulenza e dell'informatica. Abbiamo assunto due sviluppatori a tempo pieno, ed una risorsa come junior marketing analyst ed inoltre continuiamo ad avvalerci di collaboratori esterni. Il founder più vecchio ha 37 anni, ma l'età media del team è di 32. Tutto il team è pervaso dal senso di essere parte di qualcosa di unico e speciale e questa elettricità non solo fa stare bene, ma migliora la performance".
Due parole sul vostro settore di riferimento: come vi posizionate e come innovate al suo interno?
"Siamo un social network che permette agli utenti di interagire sulla base della propria geolocalizzazione. Diversamente da altri social network molto famosi, in Hibye la parola chiave non è Amicizia ma Interazione. Oggi capita sempre più frequentemente che l'utente usi la tecnologia per alienarsi dal mondo circostante (una cena dove 4 persone invece di conversare tra loro si chiudono dentro il loro smartphone). Hibye ribalta il concetto e permette invece a 4 persone non collegate su nessun social network di "vedersi", rompere il ghiaccio ed interagire".
Quali sono le sfide per il futuro?
"Abbiamo appena rilasciato l'App di Hibye sull'Apple Store e su quello di Google. Le due sfide che ci stiamo ponendo ora sono quelle di raffinare continuamente il prodotto e di fare ogni sforzo possibile per diffonderlo. Il nostro mercato di riferimento al momento è locale, infatti stiamo concentrando tutti i nostri sforzi di marketing nel breve termine su Milano, la città che meglio si presta per ciò che vogliamo fare (geografia - tipo e diversità di persone). Qualora il riscontro fosse positivo stiamo pianificando un rapido scale-up nazionale ed internazionale".
Far parte del network di Copernico ha contribuito a far crescere il vostro business?
"In Copernico ci siamo trovati subito bene sia per la bellezza fisica del luogo sia per la flessibilità e le possibilità di networking che esso offre. Ci sono aziende e startup di tutti i tipi ed ogni giorno si possono fare incontri interessanti sia a livello personale che professionale. Lo spazio di coworking è permeato da un'energia positiva e si respira quell'aria di fiducia e determinazione che dovrebbe pervadere l'Italia intera. Peccato che realtà come Copernico non vengano fatte vedere in TV, la comunità tutta ne beneficerebbe".
Lascia un messaggio personale o una call to action per i lettori!
"Invitiamo tutti i lettori a scaricare l'App di Hibye, ad usarla, testarla e viverla per scoprire tutti gli innumerevoli casi d'uso che sicuramente potranno migliorare la qualità della propria vita. Nel caso l'app piaccia, diffondetela per dare anche agli altri l'opportunità di sfrutarne tutti gli aspetti. Fateci sapere poi cosa ne pensate, siamo curiosi di ricevere tutti i vostri feedback".
Arianna Morandi