Le sfide globali stanno catalizzando la nostra attenzione e, come singoli o come sistemi organizzati, siamo chiamati a reagire, modificarci, immaginare scenari futuri anche in discontinuità col presente che siano in grado di tradurre le intenzioni in azione.
Le organizzazioni pubbliche e private hanno quindi un bisogno costante di innovare e rinnovarsi per far fronte alle richieste di cambiamento connesse ai massivi processi di trasformazione digitale.
In questo ecosistema in continua evoluzione, sia le imprese che gli individui sono immersi in una moltitudine di servizi che facilitano, abilitano, semplificano processi interni alle organizzazioni, così come la vita dei cittadini stessi.
La progettazione del futuro è quindi sempre più connessa ai servizi, che devono essere progettati con una logica di innovazione e in risposta alle grandi sfide globali.
Il service designer acquista pertanto un ruolo cruciale all’interno di questa cornice come figura che deve essere in grado di gestire e comprendere il cambiamento su larga scala, così come essere capace di mettere a terra soluzioni capaci di creare valore per il singolo e la collettività.
Le competenze del service designer pertanto sono diverse e di natura differente. Dalla capacità di gestire situazioni complesse e sistemiche quindi essere in grado di comprendere a fondo i processi organizzativi e sistemici, all’empatia e alle abilità comunicative nel facilitare un gruppo di lavoro, e dunque esser capace di relazionarsi con il singolo e metterlo nelle condizioni di avere un ruolo attivo all’interno del processo di innovazione.
Al service designer è richiesta allo stesso tempo capacità di sintesi, storytelling e visualizzazione, per saper gestire le componenti relazionali e intangibili, rendere visibili e comunicare in modo efficace soluzioni progettuali.
Da specchio della società in evoluzione, è la stessa disciplina del design ad essere in costante evoluzione. Nuovi metodi e nuovi strumenti devono essere creati e messi in relazione ai diversi ambiti applicativi, i professionisti devono aggiornare le proprie competenze per essere capaci di gestire tutti gli elementi che influenzano il processo progettuale oltre a comprenderne i meccanismi evolutivi.
Viviamo, per esempio, in una società iper-connessa, fatta di oggetti intelligenti, che osservano e misurano il mondo, producendo dati in tempo reale. Grandi dataset digitali stanno diventando quindi elemento fondamentale da integrare all’interno del processo progettuale, e nuove competenze professionali sono richieste per gestire queste nuove complessità.
Tali competenze e la creazione di un mindset culturale vanno acquisite e strutturate passo passo, attraverso percorsi di apprendimento dedicati che coniughino aspetti teorici e sperimentazioni pratiche, aspetti sociali e di business.
Progettare servizi significa dunque progettare il futuro. Immaginare scenari futuri, bilanciandoli tra user experience e necessità di business, è uno dei superpoteri dei service designer.
Come per tutte le professioni service designer si diventa. Ci vuole tempo ed esperienza, uniti ad una grande dose di ottimismo e curiosità!