Cantiere del Contemporaneo

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La collezione d'arte del Gruppo Giovani di Confindustria Emilia in mostra presso Copernico Bologna Rizzoli

Articolo a cura di Giorgia Sarti e Vittorio Cavani 

In un periodo in cui l’accesso ai luoghi della cultura è interdetto a causa della nuova escalation della pandemia da Covid-19, i Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia si adoperano “controcorrente” per la realizzazione di un nuovo progetto di valorizzazione del “Cantiere del Contemporaneo”.

Per informazioni, orari e prenotazioni visite scrivere a: art@coperni.co (oggetto dell'email: Visita mostra Bologna - Cantiere del Contemporaneo) 

Si tratta della collezione di arte contemporanea che dal 2015 al 2019 si è arricchita di anno in anno di una nuova opera, vincitrice del “#ContemporaryYoung” aperto ad artisti under 40 chiamati a presentare un lavoro riconducibile al concetto del fare e del costruire nell’ambito di Arte Fiera.

 

Dal 2020 l’iniziativa è entrata in una nuova fase di vita, con il lancio dello “Young Art Award”, la cui prima edizione si è tenuta presso l’Opificio Golinelli, con la partecipazione straordinaria di Philippe Daverio come Presidente di Giuria. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha visto la partecipazione di nove studenti del Dipartimento di Arti visive, che si sono confrontati sul tema “Arte e Scienza, antica misura, nuova civiltà”, in relazione ad “U.MANO”, mostra allestita presso il Centro Arti e Scienze della Fondazione Golinelli, secondo tre diverse declinazioni: Arte, scienza e tecnologia; Tecnologia e arte generativa; Sapere e saper fare.

 

L’opera classificatasi al primo posto è stata, come di consueto, acquistata dai Giovani Imprenditori ed è entrata a far parte della collezione privata del Gruppo, esposta per la prima volta dal vivo nella sua interezza presso gli spazi di Copernico Bologna Rizzoli. 

 

La mostra fa parte di “Art Journey” il percorso di mostre d’arte, eventi e iniziative culturali curato da Giorgia Sarti che si sviluppa all'interno di Copernico come valore aggiunto al vivere quotidiano delle persone che frequentano gli spazi di lavoro gestiti dalla società nelle città di Milano, Torino e Bologna. 

 

Il “Cantiere del Contemporaneo” ben risponde al pensiero del critico Vittorio Sgarbi, secondo cui “Tutta l’arte è contemporanea”. L’arte autentica, infatti, è sempre attuale e per questo motivo viene spontaneo collegare l’azione creativa dell’artista al suo vivere in stretta connessione con il mondo che lo circonda nel tempo in cui lo vive.

 

L’artista fotografa e riproduce percezioni e visioni sempre contestualizzate fornendo spunti di riflessione e occasioni di analisi. 

 

In questo senso, l’artista si allontana dallo stereotipo che lo vede quale figura distaccata dal mondo reale e dalle sue regole avvicinandosi in maniera analitica e profonda al ruolo proprio del lavoratore, di colui che svolge attività utile a scopo di guadagno. Osservare, analizzare, fornire chiavi di lettura, risposte e trasformare il pensiero intangibile in oggetto tangibile, concretamente rappresentato da un’opera che racchiude contenuto all’interno di una forma esteticamente studiata e ricercata: questo il lavoro dell’artista, e questo il presupposto che ha spinto un gruppo attivo e intraprendente di giovani imprenditori a riconoscere concretamente l’operato di chi si dedica quotidianamente alla ricerca e all’arte, assumendosi rischi e responsabilità al pari di un imprenditore che, come lui, è mosso da coraggio, passione e determinazione nel raggiungimento degli obiettivi. 

 

Arte come impresa, dunque, artisti e imprenditori uniti da una comune visione e scelta consapevole che parte dall’idea e giunge alla sua realizzazione. 

 

Nasce con queste premesse il progetto Cantiere del Contemporaneo, luogo materiale e immateriale al tempo stesso, fucina di pensiero e mostra d’arte contemporanea che prende il via a Bologna nel Gennaio 2015, in concomitanza con Arte Fiera, storico e importante appuntamento con l’arte contemporanea in Italia e nel capoluogo emiliano.

 

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Si apre il cantiere

È in questa occasione che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Centro acquista la sua prima opera d’arte e pone il primo mattone. 

 

Si apre il cantiere. 

 

L’artista selezionato che ne getta le basi è Eugenio Tibaldi, Alba (CN), 1977. “Economia e paesaggio” il suo campo di ricerca. 

Chi meglio di lui avrebbe potuto dare il via ad un progetto come il Cantiere del Contemporaneo? Giovane artista nato al nord e trasferitosi nei sobborghi di Napoli alla ricerca del valore estetico della periferia, attratto dall’assenza di confini di queste aree che riscrivono le regole della socialità dove la condizione culturale non risente di un controllo centrale ma si manifesta al di là di margini e regole. 

 

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2016.

Il Gruppo dei Giovani Imprenditori emiliani continua il percorso di acquisizione e in cantiere entra l’artista Angelo Anzalone, Canicattì (AG) 1989, con l’opera “Terra”.

Seguendo il tema “volto dell’imprenditore”, l’artista catanese sceglie l’arancia come soggetto. Schiacciata, su fondo rosso, testimonia la lotta alla mafia che a Catania ha portato nel 1999 una cooperativa a gestire un agrumeto sottratto al potere dei boss locali. 

 

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2017.

Il cantiere prosegue l’attività e l’officina si arricchisce di nuovo materiale. Silvia Hell, Bolzano 1983, fa il suo ingresso con l’opera “markez II (SRB)/A Form of History”, 2013 . Una ricerca sull’evoluzione territoriale e storica dei Paesi europei negli ultimi 150 anni attraverso un passaggio graduale, dall’idea espressa attraverso un grafico, alla stampa digitale per ottenere il volume con la realizzazione di una scultura in alluminio. 

 

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2018

I giovani imprenditori non si fermano e il percorso in cantiere compie un altro passo accogliendo Rodrigo Hernández e la sua opera “Untitled (Small Spaceman 2)”. Un piccolo disegno su carta a matita colorata rappresenta una figura umana sospesa nel tempo, tra fisica e metafisica.

 

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2019

Questo è l’anno della materia e i riflettori puntano dritti sull’opera dell’artista Alberto Scodro (Marostica, 1984) dal titolo “Santa Maria”. Scultura realizzata in silicio, quarzo, ferro, ossidi, cotone e pigmenti, rappresenta perfettamente la ricerca dell’artista sulla trasformazione degli elementi che compongono la materia. Attraverso un processo di fusioni sovrapposte, l’artista crea per strati sovrapponendo elementi naturali di origine minerale.

2020: l'anno del cambiamento

Bologna, Arte Fiera, Gennaio 2020.

Il 2020 è l’anno del cambiamento. 

Il Gruppo dei Giovani Imprenditori apre le porte all’istituto storico che dal 1710 si dedica alla formazione artistica e culturale di giovani provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, l’Accademia di Belle Arti di Bologna. 

Attraverso l’organizzazione di un concorso aperto a studenti selezionati, il Gruppo Giovani Imprenditori, affiancato da una giuria di esperti, premia il lavoro di tre artisti acquisendo l’opera vincitrice che entra a far parte della promettente collezione del Cantiere. 

Si tratta di artisti che operano attraverso tre differenti linguaggi: video, fotografia e installazione.

Le opere rappresentano una denuncia nei confronti di alcuni aspetti del vivere di oggi che distorcono l’essenza stessa degli esseri umani, dei rapporti tra essi e della relazione tra uomo e natura.

 

L’opera vincitrice è stata acquisita e inserita all’interno della collezione. Le due opere seconda e terza classificata sono esposte in via eccezionale per gentile concessione degli autori. 

Il terzo posto spetta all’iraniana Mehrnoosh Roshanaei, nata a Tehran nel 1988, con l’opera “Wonderland”. Un video che connette tecnologia, scrittura, linguaggio e cultura multietnica. 

Grazie all’utilizzo di una funzione di scrittura intuitiva del telefono, l’artista ha lavorato ad un algoritmo su due livelli che unisce parole originate da conversazioni personali a parole provenienti da un database mondiale. La sovrapposizione dei volti che recitano testi non loro in contesti a loro estranei esprime con forza la banalizzazione esercitata da sistemi culturali uniformati e automatizzati e denuncia il livello di manipolazione al quale siamo oggi sottoposti. 

Al secondo posto l’artista Thomas Francia (Castelnuovo ne’ Monti, RE, 1994) e la sua opera “Persona”. Partendo dalla fotografia documentaria, l’artista indaga sul concetto di identità ai giorni nostri, in costante tensione tra l’apparire e l’essere. 

Una denuncia nei confronti dell’egemonia del Social Network al quale Thomas Francia contrappone uno strumento alternativo, il Mazzo dei Tarocchi di Marsiglia le cui carte rappresentano graficamente le energie archetipe presenti in ognuno di noi.

Vince il primo premio l’artista Daniele Di Girolamo (Pescara, 1995) con l’opera “Paesaggio Marino” che si aggiudica l’ingresso all’interno del Cantiere del Contemporaneo. 

L’opera è un’installazione che vuole esprimere la stretta connessione tra uomo e natura le cui relazioni creano veri e propri paesaggi. La ricerca si concentra qui sull’ambiente marino e le svariate attività umane che ne modificano lo scenario. Traffico navale ed estrazione di materie prime nei fondali generano somme di rumori costanti a bassa frequenza che si propagano per decine di chilometri nell’acqua diventando parte integrante del paesaggio marino stesso. 

L’opera termina con due piccoli olii su tela che rappresentano paesaggi marini dai colori tenui e confortanti, l’attività della natura nel suo stato di calma e serenità, in contrapposizione a ciò che l’azione umana porta e comporta sull’ambiente naturale. 

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Perchè "Cantiere del Contemporaneo"

I passi fin qui fatti hanno portato alla nascita di un progetto dalle grandi potenzialità.

La scelta editoriale basata sulla stretta connessione tra mondo del lavoro e sfera artistica ha portato al riconoscimento di giovani talenti che della propria arte hanno fatto una professione, non semplice e spesso non adeguatamente valorizzata. 

 

Il Cantiere del Contemporaneo si fonda su una visione attuale ma non sempre generalmente condivisa, sebbene numerosi siano ormai i riferimenti in letteratura: l’arte e la cultura sono parti integranti del sistema economico e driver per la creazione di valore sia economico che simbolico ed identitario.

 

Si tratta del cosiddetto modello delle piattaforme culturali, nell’ambito del quale i Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia vogliono affermarsi come attori e promotori, nel senso etimologico dei termini, nel panorama dell’industria artistica e creativa, superando definitivamente cliché inveterati.

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