Il valore strategico del Procurement per la tua azienda

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Intervista a Marco Brusoni, Head of Procurement di Copernico

Qual è il valore strategico del Procurement? 

Il Procurement non solo valuta, crea e definisce gli accordi formali con i fornitori, ma fa molto, molto altro - come supportare l'azienda nell'ottimizzazione delle spese.

Ci ha spiegato gli obiettivi, i cambiamenti e i retroscena di questo ruolo Marco Brusoni, Head of Procurement di Copernico, spiegando anche come sia nata l'idea di Procurami, la suite di servizi a valore aggiunto di Copernico capace di fare la differenza per le aziende.

 

1. In due parole, cos'è il Procurement oggi e qual è il suo obiettivo strategico?


Se dovessimo dare una definizione generica di Procurement, lo definiremmo come un sistema di gestione che valuta, seleziona e crea accordi formali con i fornitori.

Spesso è vista come una funzione operativa, utile, ma non per questo strategica - motivo per quale a volte si rischia di sprecare l’occasione di interpretarla come una vera e propria creazione di valore per l’azienda. 

Il Procurement non è solo un mero “acquisto dei beni”: il suo vero obiettivo strategico è quello di aiutare gli altri reparti nella selezione dei fornitori, partendo da considerazioni come la valutazione dei ROI, delle opportunità circa un particolare acquisto, degli impatti a medio e lungo termine.


Inoltre, questa funzione:

-definisce e implementa tutte le politiche di acquisto;
-prevede la gestione completa dell'intero processo di identificazione del bisogno/acquisto/controllo;
-sviluppa le relazioni con i fornitori, che possono essere win-win.

 

Comprendendo il vero valore di questa funzione e sviluppando un approccio di questo tipo, le aziende riescono ad ottimizzare le proprie spese e a mitigare il rischio di corse al "cost saving"  (chiamato in causa non appena il fatturato e/o i profitti sono in affanno).

 

2. Com'è cambiato il Procurement negli ultimi anni?


La funzione del Procurement è cambiata negli ultimi anni, perché si è compreso che non si tratta semplicemente di “acquistare un bene al prezzo più basso”, ma di una reale e tangibile creazione di valore per l’azienda e per lo stesso fornitore.

Creare relazioni vantaggiose per entrambi, azienda e fornitore, è l’unico modo per garantire un rapporto lavorativo duraturo.

Inoltre, rispetto al passato, si sta sviluppando anche una cultura aziendale molto attenta e orientata allo sviluppo delle competenze in ambito Procurement. Questo è un grande segno di cambiamento rispetto al passato.

 

3. Com'è stato impattata la funzione procurement dalla pandemia?

 

Il Procurement è stata una delle funzioni più impattate dalla pandemia.

In questo periodo è stato necessario rinegoziare contratti di acquisto e servizi, rimodulare i pagamenti, progettare e implementare nuove soluzioni più adatte alle nuove esigenze.

Creatività, tenacia, fiducia nel futuro: questi sono stati elementi fondamentali per gestire il difficile periodo e le relazioni con la supply chain.


 

4. Qual è stata la tua esperienza professionale e quali consigli daresti a chi intraprende un lavoro nel Procurement?

 

Ho iniziato a lavorare in area IT inizialmente come programmatore, e poi come analista. Entrando a far parte di realtà multinazionali, ho avuto l'opportunità di affacciarmi a questo mondo sviluppando progetti IT di supporto alla supply chain.


Vendor rating, logistica integrata, Sales & Operation Planning, order management, terziarizzazione di attività, e controllo di processi produttivi, sono solo alcune delle aree in cui ho avuto modo di lavorare, fino ad avere l'opportunità di guidare l'Operations & Procurement di una nota multinazionale di elettronica di consumo.


Partendo dalle mie conoscenze IT e sviluppando l’esperienza sui processi, chiave ho avuto modo di unire le diverse competenze maturate e di concentrarmi successivamente più specificatamente sul Procurement, che si è rivelata per me l’area di maggior interesse.


Ritengo che intraprendere una professione nel Procurement sia una delle strade più interessanti per chi oggi si affaccia al mondo del lavoro, nonostante sia a volte meno considerata. 
 

Far parte di un team di Procurement permette di acquisire un ventaglio di capacità e di esperienze davvero variegate, come:
 

-imparare a gestire una trattativa di successo (che non è una semplice chiamata per strappare uno sconto)

-definire i contratti, i modelli di vendor rating, di auditing, di analisi di budget e di project management.
 

Sicuramente aver avuto un’esperienza precedente in un’altra funzione aziendale può essere d’aiuto per capire le esigenze dei clienti interni e meglio rispondere alle sollecitazioni.

 

5. Cos'è e com'è nato Procurami?
 

Lavorando in un’azienda che fa dello sviluppo della community il suo punto focale, pensare a questo progetto è stato molto naturale.

Procurami è nato da un’idea molto semplice: volevamo poter offrire ai membri della community uno strumento di facile utilizzo, qualificato, testato negli anni, che potesse offrire loro una serie di servizi che normalmente le aziende considerano secondari e sui quali non investono tempo e risorse per ricercare partner e servizi ideali sul mercato.

Con Procurami le aziende clienti possono appoggiarsi al Procurement di Copernico, alla selezione dei servizi e dei fornitori fatta a monte, a relazioni e contratti già "pronti all'uso" permettendo loro di attivare in pochi minuti servizi che al contrario richiederebbero settimane di analisi, di incontri con i potenziali fornitori, e di benchmark.

Procurami è un servizio aggiuntivo che Copernico mette a disposizione dei propri membri della community.


 

6. Perché un responsabile acquisti dovrebbe utilizzare un servizio di outsourcing come Procurami?


Un responsabile acquisti dovrebbe utilizzare un servizio di outsourcing come Procurami per potersi concentrare sugli acquisti del core business aziendale.

Spesso i reparti di Procurement hanno poche risorse, e occorre garantire la focalizzazione sul core business. Ecco che il poter avere un processo agile e veloce, ma qualificato, per poter coprire quelle aree non propriamente core dell’azienda, diventa di estrema utilità.


 

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