Medicina del lavoro e benessere in azienda

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Il Medico Competente è molto importante per prevenire l’insorgenza di malattie professionali e contribuire a garantire la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Ma che ruolo ha nella gestione della situazione Covid-19? Ecco l'articolo creato in collaborazione con Casa di Cura Igea SpA.

Medicina del lavoro e benessere in azienda

 

Quando parliamo di medicina del lavoro ci riferiamo alla medicina preventiva in ambito lavorativo che ha lo scopo di prevenire le malattie professionali che i lavoratori possono sviluppare nel corso della vita lavorativa.

 

Per preservare la salute dei lavoratori, quindi, si attiva la sorveglianza sanitaria, che è “l’insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa” come definita nel D.Lgs. 81/08.

 

Quindi l’obbligo di sorveglianza sanitaria, in Italia, vige per le aziende che abbiano individuato, tramite una propria valutazione, almeno uno dei rischi per la salute previsti dalla normativa vigente, indipendentemente dal numero di lavoratori presenti in azienda.



La medicina del lavoro nasce quindi per prevenire lo sviluppo di patologie legate all’attività lavorativa e valutare la compatibilità di patologie eventualmente preesistenti con la mansione che il lavoratore andrà a svolgere onde scongiurarne il peggioramento.

 

Ad oggi, è un ramo ben preciso della medicina, accuratamente sviluppato per permettere a tutti i lavoratori di godere della propria attività, in sicurezza.

 

 

La figura del Medico Competente


 

Il Medico Competente, scelto dal Datore di Lavoro, è colui che attua la sorveglianza stilando un documento che si chiama Protocollo di Sorveglianza Sanitaria che contiene l’elenco e la periodicità delle visite e degli accertamenti che devono essere fatti dal singolo lavoratore.



Il Medico Competente non è solo colui che fa le visite, ma colui che diventa un consulente in materia di salute in ambito aziendale. Per questo motivo, il Datore di Lavoro deve sempre informare il medico in caso di dimissioni, trasferimenti o qualsiasi cambiamento che riguardi l’organizzazione aziendale.

 

Il Medico Competente è tenuto a fare un sopralluogo annuale in azienda finalizzato alla verifica delle condizioni di lavoro in modo da poter meglio individuare gli accertamenti necessari (dall’esame della vista al prelievo del sangue, se necessario).



È suo compito e dovere programmarli periodicamente secondo le cadenze individuate nel Protocollo di Sorveglianza Sanitaria così come è compito del Datore di Lavoro inviare i lavoratori quando richiesto.

 

Tutte le visite e gli accertamenti eseguiti dal Medico Competente hanno la finalità di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione svolta dal lavoratore, che può essere:

a) idoneità;

b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;

c) inidoneità temporanea;

d) inidoneità permanente.

 

Le visite mediche possono essere di vario tipo:

         preventive

         periodiche

         su richiesta del lavoratore

         in occasione del cambio della mansione

         alla cessazione del rapporto di lavoro (nei casi previsti dalla normativa vigente)

         preventive in fase preassuntiva

         alla ripresa del lavoro dopo assenza per motivi di salute superiore a 60 giorni continuativi

 

I risultati vengono poi raccolti nella cartella sanitaria di ciascun lavoratore. La normativa consente di utilizzare cartelle sanitarie in formato elettronico, che devono garantire la massima trasparenza nei confronti dell’azienda, dei lavoratori e degli enti di controllo.



Ogni azienda è anche libera di avere più di un Medico Competente se l’organizzazione aziendale lo richiede (se ad esempio l’azienda ha varie sedi sul territorio) purché uno di essi assuma la funzione di coordinatore.

 

Quindi, ormai l’abbiamo capito: la figura del Medico Competente è molto importante per prevenire l’insorgenza di malattie professionali e contribuire a garantire la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.

 

Ma attenzione a non confondersi con il medico di base: la vera differenza con quest’ultimo è infatti che il “medico del lavoro” aiuta a prevenire una malattia prima che essa possa essere contratta.


Grazie ai suoi studi specifici e all’esperienza nel campo, si differisce dal medico di base proprio perché può individuare i probabili rischi per la salute dei lavoratori conoscendo gli ambienti in cui operano ed i relativi rischi.

 


Quali sono le aziende interessate



Soggette alla medicina del lavoro sono tutte quelle aziende che impiegano lavoratori esposti ad almeno uno dei rischi individuati dal Decreto Legislativo 81/08 di cui sopra, ovvero tutti quelli a cui un lavoratore può essere esposto in base al proprio ambito lavorativo.



La sorveglianza sanitaria è obbligatoria solo se i lavoratori sono effettivamente esposti ad un rischio.

 

A determinare l’esistenza di questo rischio è proprio il Datore di Lavoro attraverso la stesura di un documento chiamato Documento di Valutazione dei Rischi, obbligatorio per tutte le aziende che abbiano dei collaboratori. È proprio insieme al medico che questo documento viene scritto: deve infatti dare il suo apporto o comunque deve essere consultato. Inoltre, dovrà essere informato sui risultati ottenuti dalla valutazione dei rischi e sull’evoluzione del documento nel tempo per una supervisione ancora più completa e precisa.

 

Se da un lato abbiamo il Medico Competente che monitora l’andamento della sorveglianza sanitaria in azienda, anche l’azienda è giusto che verifichi l’operato del medico.

 

Ma come farlo, senza essere esperti del settore sanitario?

 

Ci sono alcuni comportamenti poco professionali che comunque si possono notare, e che devono fare sospettare il datore di lavoro di non essersi affidato ad un buon medico:

•           visite estremamente rapide;

•           assenza di esami tossicologici per le mansioni che lo richiedono;

•           scarsa collaborazione;

•           invio di medici sostituti (e magari nemmeno medici del lavoro) al suo posto;

•           frequenti rinvii delle visite;

•           mancate comunicazioni di scadenze.

 

 

Aggiornamenti normativi in materia di Covid-19

 

Ovviamente la normativa sulla salute e sicurezza del lavoro è dinamica e in continuo mutamento. Deve essere sempre in grado di adattarsi a ciò che succede a livello nazionale ed internazionale.

 

Negli ultimi mesi, in cui siamo stati colpiti dal Covid-19, i Decreti Ministeriali emanati dal Governo per la gestione dell’emergenza sono stati molti, e hanno avuto grande impatto sulla routine delle persone e sul loro benessere.

 

In particolare, negli allegati dei decreti erano contenute tutte le disposizioni a cui le aziende si dovevano attenere per poter proseguire l’attività attraverso i Protocolli d’Intesa, i quali coinvolgono tutte le figure della sicurezza.

 

Tra questi vi è anche il Medico Competente, il quale deve dare indicazioni all’azienda sui comportamenti da adottare (che possono essere diversi da Regione a Regione) e assisterla.

 

In Lombardia, ad esempio, si è dovuta attendere una delibera regionale per poter procedere all’esecuzione dei test sierologici nelle aziende, che richiede una comunicazione preventiva alle ATS (ex ASL) competenti.

 

 

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In collaborazione con Casa di Cura Igea SpA.

Casa di Cura Igea SpA si occupa di medicina del lavoro dal 1978. Negli anni, grazie anche all’informatizzazione, è arrivata a dare assistenza ai propri Clienti su tutto il territorio nazionale attraverso collaborazioni con medici e strutture specializzate, sia per quanto concerne le visite mediche che gli esami di laboratorio.

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