Le metriche della produttività

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Con l’affermarsi del lavoro ibrido, il modo in cui definiamo e misuriamo la produttività sta cambiando.

La rivoluzione del lavoro ibrido, che consente alle persone di lavorare in remoto da casa, dagli spazi di lavoro flessibile e effettuando visite occasionali in ufficio, può rappresentare una sfida per i manager. Se il team viene incontrato raramente di persona e saltuariamente in “call”, come fanno i manager a sapere che è produttivo?

Per alcuni, la risposta è nella tecnologia. Un numero crescente di strumenti è infatti ora a disposizione dei datori di lavoro per monitorare le attività dei collaboratori a distanza.

Tool di gestione dei progetti come Asana, Trello e Workforce, che consentono ai colleghi remoti di collaborare virtualmente ai progetti, possono svolgere un ruolo nel monitoraggio della produttività, in quanto registrano il tempo in cui un'attività viene completata, quando viene inviato un messaggio o viene caricato un file.

Secondo Time Doctor (un tool che monitora come il tempo viene impiegato sui diversi progetti): "E’ possibile ottenere un salto di produttività e motivazionale mostrando ai collaboratori come il monitoraggio del loro tempo dia preziose informazioni sui loro punti di forza e di debolezza, in quali situazioni vengono sopraffatti dalle attività e quando al contrario potrebbero occuparsi di più progetti".

Tuttavia, il confine tra il monitoraggio della produttività e l'invasione della privacy può essere sottile. Inoltre vedere la produttività semplicemente in termini di tempo trascorso a lavorare su uno schermo potrebbe non essere utile nel mondo ibrido.

Un sondaggio del 2021 condotto da Microsoft su oltre 30.000 lavoratori in tutto il mondo ha rilevato che, quando lavoravano in remoto per la maggior parte del tempo, la produttività per oltre quattro quinti dei dipendenti è rimasta in realtà la stessa o è stata superiore. Le riunioni duravano più a lungo, venivano inviate più e-mail e si lavorava su più documenti. Ma, allo stesso tempo, più della metà si sentiva oberata di lavoro e più di un terzo si sentiva esausto.

"Sebbene si possa essere tentati di equiparare il successo con la quantità di attività svolte dei dipendenti, in realtà così facendo si trascurano i fattori che guidano la sostenibilità dell'innovazione a lungo termine", ha scritto Jaime Teevan, Chief Scientist di Microsoft sulla Harvard Business Review. "Dobbiamo espandere il modo in cui pensiamo alla produttività per concentrarci sul livello di innovazione che elementi come il benessere, le connessioni sociali e la collaborazione portano con sé".

Teevan suggerisce che i lavoratori remoti siano autorizzati a progettare le loro giornate in modo da includere altre priorità come la famiglia, il fitness o gli hobby. Sostiene inoltre che i team debbano pianificare attentamente come e quando lavorare insieme di persona per ottenere il massimo dalla collaborazione.

Molti esperti concordano sul fatto che, nel nuovo mondo ibrido, l'attenzione per i datori di lavoro dovrebbe essere sempre più rivolta ai risultati. "Lasciandosi alle spalle la tradizionale giornata lavorativa dalle 9 alle 6, incentrata sull'ufficio, le aziende di successo smetteranno di provare a misurare le ore lavorate e le unità prodotte e si concentreranno invece sulla soddisfazione dei clienti, sui ricavi e sul time-to-market", afferma Sheela Subramanian, Senior Director di Slack's Future Forum.

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