Si è svolta il 30 maggio, presso Copernico Isola for S32 a Milano, la seconda edizione del “Copernico Smart Places Award”, l’iniziativa organizzata da Copernico (la rete di luoghi di lavoro, uffici flessibili e servizi di Smart Working), in collaborazione con P4I - Partners4Innovation, con l’obiettivo primario di valorizzare e condividere i nuovi trend nell’organizzazione e trasformazione degli spazi di lavoro.
L’iniziativa ha inoltre lo scopo di costituire una community di Manager interessati a confrontarsi sulle sfide e sulle opportunità legate all’evoluzione dei modelli di organizzazione del lavoro e di business abilitati dal ridisegno degli spazi. Quattro le realtà premiate per aver saputo realizzare progetti innovativi a Milano a supporto della creazione di ecosistemi aperti in chiave di open innovation e integrazione con la città: Fastweb, con il nuovo Headquarter in Piazza Olivetti che concorre a connotare l’area come un nuovo business district della città. Le Village by CA, il nuovo hub di Crédit Agricole sviluppato all’interno di un convento del XV secolo in zona Porta Romana, che ha l’obiettivo di creare un ecosistema in cui startup, partner corporate e abilitatori contribuiscono alla crescita del Villaggio. Maire Tecnimont grazie al suo percorso di trasformazione in cui ha previsto l’attivazione di diverse iniziative di Smart Working e nuove aree di incontro e co-working. Infine Sella con il suo percorso di Smart Working che ha portato alla creazione del Fintech District inaugurato a settembre 2017.
La cultura aziendale, in termini di comportamenti, stili di leadership e nuovi principi organizzativi più agili, è la chiave di volta per cogliere le opportunità della rivoluzione digitale e adottare nuovi modelli di Digital Organization. In questo percorso, lo Smart Working, con la sua pervasività, sta giocando un ruolo fondamentale per facilitare l’abbandono di modelli organizzativi ormai obsoleti. Tuttavia, il rischio oggi è quello di accontentarsi degli elementi più superficiali di questo cambiamento e limitarsi soltanto all’utilizzo di alcune leve progettuali, tra cui in prevalenza il lavoro da remoto, che spesso viene applicato con forti restrizioni.
Basti pensare al fatto che il 55% delle grandi aziende che hanno introdotto lo Smart Working definisce anche dei vincoli alla scelta del luogo di lavoro da parte delle persone, limitandolo nell’80% dei casi al domicilio1.
1 Fonte: Ricerca 2018, Osservatorio Smart Working, Politecnico di Milano
In questo contesto, Copernico Smart Places Award si pone l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su un modello di “Smart Working 2.0” che consenta di legare gli obiettivi di un progetto di Smart Working con quelli di business. In quest’ottica, il ripensamento dell’ufficio e degli spazi lavorativi non si può limitare soltanto ad aumentare il benessere e il comfort delle persone, ma deve avere un orizzonte più ampio.
“Il vero spazio lavorativo – spiega Mariano Corso, Direttore Scientifico di P4I - Partners4Innovation e Responsabile dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano – è quello che incoraggia la creatività delle persone, genera relazioni che oltrepassano i confini aziendali con Startup, Partner e Clienti, stimola nuove idee e quindi nuovo business. Da una parte, non è più possibile concepire una sede aziendale senza pensarla connessa all’ecosistema urbano in cui si trova e aprendola a una community molto più estesa rispetto ai soli dipendenti. Dall’altra parte, è necessario creare un network più esteso di luoghi di lavoro che rispondano realmente alle esigenze professionali e private delle persone”.
La progettazione di luoghi lavorativi può quindi diventare una leva strategica per il business dell’azienda, in quanto supporta e facilita anche la reale introduzione di modelli di Open Innovation grazie ai quali un’azienda può innovare facendo leva sulla collaborazione con gli altri attori nel proprio ecosistema di riferimento.
Michele Barberi, Head of Network Development and Sales di Copernico, sostiene infatti che “Uno dei pilastri di Copernico si ispira alla nota espressione inglese ‘from space to place’: il nostro obiettivo è trasformare lo spazio di lavoro in un luogo in cui avvengono delle cose, in cui le persone si relazionano fra di loro, in cui l’ufficio è aperto verso il mercato e verso l’ecosistema di riferimento delle aziende, così che possa organizzare e riempire di significato l’ambiente di lavoro”.
La trasformazione dei luoghi di lavoro e del concetto di spazi fisici ha poi una forte correlazione con il brand di un’azienda e con la sua identità: “Gli spazi fisici possono diventare sempre più il riflesso del brand” – spiega Danilo Schipani, Chief Marketing Officer di Copernico – “e la trasformazione dei luoghi di lavoro può diventare un’occasione da non perdere per sottolineare i valori e posizionare l’immagine dell’azienda nei confronti di 3 tipologie di interlocutori: i dipendenti, i clienti e l’ecosistema territoriale”.