Come sarà l’ufficio nel futuro?
Dalla ricerca emerge inoltre che l’ambiente di lavoro non potrà più essere quello del passato. Infatti, le caratteristiche principali dell’ufficio ideale sono, secondo gli intervistati, che sia tecnologico (68%), ma anche attento al benessere e confortevole, funzionale e con spazi ibridi; accogliente, aperto, condiviso e in connessione con l’esterno, flessibile e sicuro.
Molti intervistati hanno espresso il desiderio di avere uffici flessibili nel senso di adattabili in base alla situazione e al compito da svolgere in un determinato momento della giornata.
Riguardo ai servizi, quelli più richiesti riguardano la pausa pranzo, come servizi di delivery o locker refrigerati e poi il parcheggio.
Emerge inoltre che molte persone (75%) vorrebbero avere a disposizione delle postazioni di coworking vicino a casa. Questo permetterebbe di alternare giornate in azienda e altre di lavoro da remoto, ma rimanendo in un contesto lavorativo e non domestico, con tutti i vantaggi che ciò comporta (tecnologici, sociali, servizi, logistici…).
Ma è soprattutto la sicurezza la caratteristica più ricercata dai lavoratori. Tra le misure più citate ci sono lo screening periodico sulla popolazione aziendale (56%); la possibilità di arieggiare gli ambienti (45%); comunicazione chiara e puntuale da parte dell’azienda su protocolli e procedure e controlli sulla loro applicazione (40%).
Il campione: dai Boomers alla Gen Z, tra dipendenti, manager, CEO di grandi e piccole imprese
La Survey è stata rivolta non solo alla community di Copernico, ma allargata anche a persone esterne che negli anni sono entrate in contatto con la società. Un campione variegato e significativo di circa 250 professionisti e imprese del mondo del design, dell’architettura, dell’innovazione. L’80% circa degli intervistati appartiene alla generazione dei Millennial (1980-1996), o alla Generazione X (1965-1979) e il 18% sono i cosiddetti Boomers (1945-1964), mentre la piccola percentuale restante appartiene alla Generazione Z (dal 1997 in avanti).
Il 44% degli intervistati svolge un lavoro da dipendente, mentre negli altri casi figure con ruoli manageriali direttore o manager, CEO, founder o presidente o, in casi, minori, consulenti esterni all’azienda.
Rispetto alla dimensione dell’azienda, il 49% degli intervistati lavora per una piccola o media impresa (almeno 10 dipendenti), il 25% per una grande azienda (almeno 250 dipendenti), mentre il 16% per una microimpresa.
Per concludere
Dalle risposte degli intervistati emerge una certezza: indietro non si torna. Il futuro sarà sempre più fatto di lavoratori desiderosi di autonomia, di alternanza tra lavoro da remoto e da ufficio, e per questo gli ambienti e l’organizzazione delle imprese dovranno essere pronti a offrire sempre maggiori servizi ed essere flessibili e adattabili alle esigenze.