Quali sono gli ambiti aziendali in cui la tecnologia può essere più di aiuto e perché?
In questo momento in maniera più prepotente la digitalizzazione dell’azienda agisce in maniera primaria su tutto quello che è il mondo della visibilità online e sulle community digitali: il marketing, le vendite, l’e-commerce, i social B2B. Dove la fisicità viene meno, tanti argomenti e strumenti di vendita che un’azienda avrebbe usato diventano meno efficaci e quindi si rende necessaria e strategica una politica di digitalizzazione della comunicazione e dell’offerta adeguata.
I primi reparti ad essere digitalizzati quindi devono essere il marketing e le vendite. Chiaramente con un immediato coinvolgimento dei reparti produttivi e operativi che erogano prodotti e servizi.
Sembra una cosa scontata, ma è estremamente attuale se consideriamo che almeno l’80% delle aziende italiane non è dotata né di un e-commerce né di un sistema di ingaggio online della clientela (il famoso CRM). Sono molto poche le aziende che digitalizzano il rapporto con il cliente in maniera opportuna e proficua lungo tutto il suo ciclo di vita. Quindi, a mio avviso, quello che oggi serve prima di tutto è riuscire a portare gli interlocutori a ingaggiarsi a vicenda nelle piattaforme tecnologiche che più comunemente sono gli e-commerce i social B2B e portare a casa all’interno del CRM una serie di informazioni su cui il marketing può lavorare.
Può sembrare sovrastrutturato ma il mercato offre soluzioni che permettono un’implementazione semplice così da arrivare a un risultato efficace in tempi rapidi, con impatto a livello organizzativo piuttosto basico.
Chiaramente è un percorso più complicato per i processi, non è un lavoro per tutti da non fare in autoapprendimento, le grandi case di software si dedicano è vero maggiormente alle grandi corporation ma ci sono piccoli system integrator che offrono ottima consulenza anche a realtà di piccole dimensioni.
Lavoro da remoto: in cosa la tecnologia può sostenere la produttività e in cosa no (dopo questi mesi di home working forzato)?
La tecnologia in questi tempi aiuta tutto quello che gira intorno alla comunicazione unificata, tutto quello che unisce voce, video e condivisione delle informazioni in un’unica applicazione (come fanno Zoom, Webex, GoToMeeting) e che, in un’unica sessione di comunicazione, rendono la fruibilità dei dati utili sul momento maggiormente efficiente ed efficace rispetto alla classica riunione.
Ma c’è di più.
La tecnologia diventa amica del lavoratore grazie a piattaforme come Microsoft Teams, perché ci permette di operare, ad esempio, in modalità di co-editing di documenti online accelerando così il lavoro: puoi condividere fin da subito le info e modificarle live, allo stesso tempo, alla fine della riunione, si possono già inviare appunti e conversazioni che aiutano a svolgere i compiti necessari per portare avanti i lavori. Il vantaggio maggiore nell’utilizzare queste piattaforme è quello di poter “cablare” all’interno della loro struttura, flussi di lavoro e sistemi di tracciabilità delle informazioni che permettono di risparmiare tempo prezioso quando si deve riprendere un thread complesso dopo qualche tempo. Segregando le informazioni ma legandole comunque fra loro usando dei contenitori logici (Team e Canali), tutto il processo di lavoro si snellisce e rende il lavoro orientato al risultato in maniera fluida e senza creare giri “viziosi’’ di email.
Questo aspetto estremamente abilitante, deve essere introdotto in azienda usando un processo di adozione della tecnologia adeguato fino al punto di rendere ogni operazione normale agli occhi degli utenti, poco importa che essi siano clienti o utenti interni. Non basta che l’azienda installi sul pc i programmi o che dia le chiavi di accesso alle piattaforme: sono le persone a dover fare la differenza, ad esempio, gli stessi organizzatori delle riunioni possono essere formati e fare da capofila del meeting maneggiando gli strumenti in modo efficace, così che anche gli altri prendano domestichezza e adottino le soluzioni.
Negli anni, i reparti IT hanno provveduto ad abilitare le remote workforce (come le vendite) sia con strumenti di remotizzazione sia pubblicando continuamente contenuti nelle applicazioni o nei siti, così da per renderli più fruibili tramite VPN sia dalla propria postazione. Sia che si sia a casa in remote working o dall’aeroporto bastano pochi passaggi e una connessione per preparare un’offerta o vedere lo stato delle vendite o accedere al gestionale per verificare lo stato di pagamento di una fattura.
Se si è ottenuto un grande risultato in termini positivi sulla collaborazione tra persone e nella creazione e gestione dei documenti, purtroppo, va tenuto in considerazione che l’approccio alla digitalizzazione delle informazioni nel nostro paese è stata sottovalutato molto perché spesso si tende nelle imprese a non toccare processi che si ritengono funzionanti in favore di un’evoluzione non certa ma necessaria. Oggi perché le cose cambino e si lavori meglio, indipendentemente da dove si è, bisogna accettare che digitalizzarsi è diventato un obbligo non una scelta.