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Con sempre più aziende che adottano il lavoro ibrido, come sarà la prossima generazione di uffici?

Abbiamo fatto molta strada da quando i luoghi di lavoro consistevano solo in una scrivania e una sala riunioni. Le pareti dei cubicoli in stile anni '80 sono state abbattute per far posto a design a pianta aperta con hot-desking, spazi accoglienti per le pause e hotspot Wi-Fi. Ora, una nuova idea di ufficio sta sorgendo dalle ceneri della pandemia.

Alle rinnovate esigenze dei lavoratori che hanno scoperto i benefici di lavorare in modo ibrido, molte aziende hanno risposto adottando un modello che consente ai dipendenti di dividere il tempo tra l'ufficio e un luogo remoto, che si tratti della casa o di uno spazio di lavoro flessibile locale.

L'approccio hub-and-spoke si sta rivelando ogni giorno più diffuso tra le aziende e prevede il mantenimento di un headquarter aziendale insieme allo sviluppo di una rete di uffici locali, spesso tramite fornitori di spazi di lavoro flessibili come IWG.

Sebbene tali strategie evidenzino l'importanza dell'ufficio aziendale, richiedono un cambiamento nel modo in cui viene utilizzato.

Workplace 3.0

Il termine "Workplace 3.0" è stato coniato dall'esperto di design per uffici Morgan Lovell per descrivere la sua visione del luogo di lavoro in un mondo post-pandemia. A differenza dei suoi predecessori, questa tipologia di ufficio ha uno scopo che va oltre le esigenze pratiche e incentrate sul lavoro di chi lo frequenta.

In un mondo di lavoro in cui il quartier generale aziendale è una destinazione per la connessione e la collaborazione, non semplicemente lo spazio utilizzato dalle persone per le attività quotidiane, il suo layout, l'aspetto e l'atmosfera devono cambiare in linea con il suo cambiamento di funzione.

Il Workplace 3.0 sarà uno spazio creativo in cui le persone si incontrano per condividere idee, prendere decisioni e creare soluzioni. In altre parole, sarà un luogo in cui le persone si dedicheranno alle attività che quando sono svolte da remoto possono rivelarsi impegnative.

Reimmaginare, rinnovare

Le aziende stanno già reinventando i propri uffici pensando a Workplace 3.0. Ad esempio, WeTransfer è stata in grado, rimuovendo metà delle sue scrivanie, di creare più spazi per riunioni, laboratori e studi di registrazione presso la propria sede aziendale.

Per questo, gli spazi IWG sono stati progettati pensando alla collaborazione con aree adatte all'incontro, al brainstorming ed al lavoro di squadra.

Accanto a tale "apertura", c'è un allontanamento dai progetti di uffici open space a favore di quelli che consentono anche attività che richiedono concentrazione spesso complicate da svolgere a distanza.

Connessione e cultura

In un mondo ibrido, le sedi centrali delle aziende hanno un ruolo cruciale nel connettere i dipendenti con la cultura aziendale. I sondaggi hanno evidenziato una crescente disconnessione dai valori e dalla visione delle aziende sperimentata dai lavoratori durante periodi prolungati di lavoro da casa. Il Workplace 3.0 avrà la funzione di antidoto a questa tendenza.

È possibile costruire culture forti e mantenerle in salute assicurando che il quartier generale aziendale sia un luogo in cui le persone desiderano stare. Ciò significa creare uffici che offrano comfort e diano alle persone un senso di controllo sull'ambiente circostante, nonché stimoli e ispirazione. Spazi silenziosi dedicati al lavoro in solitaria, cabine insonorizzate per telefonare e sale confortevoli per le pause, oltre a spazi per la ristorazione, possono fare la differenza per i dipendenti.

Secondo Mark Dixon, fondatore e CEO di IWG, il Workplace 3.0 rimarrà “importante in termini di identità aziendale, apprendimento e coesione. Fornirà un luogo in cui le persone si riuniranno quando necessario, dando loro un punto focale per il collegamento tra un datore di lavoro e la sua forza lavoro”.

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