La gestione dell’homeworking in Europa

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Prima del 2020, solo il 5% circa dei dipendenti nell'UE lavorava regolarmente da casa. In alcune nazioni, secondo il World Economic Forum, questa percentuale è quadruplicata nel post pandemia.

Ora una nuova agenda legislativa, per supportare questo nuovo scenario e per sostenere la flessibilità, si sta diffondendo nei diversi paesi europei. Se realizzata, potrebbe portare a cambiamenti strutturali nel modo in cui le aziende si pongono rispetto ai loro spazi per uffici.

Una base giuridica per la flessibilità

La nuova agenda legislativa mira a far rispettare i diritti dei lavoratori rispetto al lavoro flessibile. Tutto è iniziato in Portogallo, dove è stata approvata una nuova legge sul lavoro a distanza che prevede anche la possibilità per i dipendenti di richiedere le spese sostenute durante il lavoro da casa e il divieto per i datori di lavoro di contattare il personale al di fuori dell'orario di lavoro.

Con l’Italia che ha appena aggiornato la sua politica in tema di Smart Working, diversi altri Paesi sembrano destinati a seguire l'esempio del Portogallo, con la Germania tra i primi a introdurre una legislazione per dare ai lavoratori il diritto di richiedere l’home working. Se approvata, i datori di lavoro dovranno fornire un motivo valido se rifiutano tale richiesta. Anche i Paesi Bassi sembrano destinati a introdurre una legge simile.

In Irlanda, all'inizio di quest'anno è stato introdotto un "diritto di richiesta del lavoro a distanza" nell'ambito della strategia nazionale governativa, "Making Remote Work", che mira a garantire che il lavoro a distanza sia una caratteristica permanente nel posto di lavoro irlandese in modo da massimizzare i benefici economici, sociali e ambientali. Questo è stato sviluppato riconoscendo le difficili circostanze in cui il lavoro a distanza è salito alla ribalta, sottolineate nella prefazione alla relazione sul disegno di legge: "L'improvvisa introduzione dell’homeworking ha portato spesso a condizioni di lavoro non ideali sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. Questo disegno di legge mira a fornire un quadro completo per supportare gli accordi di lavoro su base più permanente".

Con l'aumento delle aspettative dei dipendenti sul lavoro flessibile anche in Asia, questa legislazione potrebbe presto diventare un fenomeno anche al di fuori dell'Europa. Il Global Talent Trends Study 2022 di Mercer ha rilevato che: "Un dipendente su tre in Asia è disposto a rinunciare ad aumenti salariali per poter lavorare in modo flessibile, seguito da vicino da benefici per il benessere".

Nel frattempo, quasi sette dipendenti su 10 in tutta l'Asia citano la mancanza di lavoro da remoto o ibrido come "un problema quando si considera se entrare o rimanere in un'organizzazione". Prova che il passaggio al lavoro flessibile non è localizzato in regioni specifiche.

Soddisfare le nuove richieste

Con il lavoro flessibile che potrebbe diventare una politica legale e non solo una politica aziendale, i Property Director ed i Broker dovranno pensare in modo diverso, non solo per soddisfare le esigenze aziendali, ma anche i diritti dei lavoratori. Guidando la rivoluzione ibrida, IWG ha assistito ai cambiamenti ed ha notato che i clienti aziendali spesso iniziano ascoltando ciò che vogliono i loro dipendenti.

Le aziende stanno ripensando all'approccio verso gli uffici prestando molta attenzione a dove e a quando hanno realmente bisogno di spazio. Con i dipendenti che dividono il loro tempo tra lavoro a distanza ed i sede, il tradizionale affitto di uffici a tempo pieno o l'investimento di capitale hanno acquisito meno senso dal punto di vista finanziario. In effetti, uno studio di Global Workplace Analytics ha rilevato che le aziende possono risparmiare fino a $ 11.000 per lavoratore ibrido all'anno.

Con la crescente diffusione del lavoro ibrido, sono gli spazi di lavoro flessibile ad offrire alle aziende la possibilità di realizzare questo tipo di risparmio, oltre ad ottenere vantaggi di business non tangibili come ad esempio la velocità con cui è possibile prendere possesso degli uffici e delle opportunità di networking naturali.

Inoltre, per le aziende, dare ai dipendenti la scelta su dove lavorare favorisce un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, il tutto offrendo loro i vantaggi sociali e professionali della vita in ufficio.

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