Perché il lavoro ibrido aiuta a contrastare la “great resignation”

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Il lavoro ibrido è ora un must per le aziende che vogliono mantenere i loro talenti migliori in un periodo in cui milioni di persone stanno considerando di dare le dimissioni. Ecco perché.

Una ricerca di McKinsey, su 6mila persone in età lavorativa di Australia, Canada, Regno Unito, Singapore e Stati Uniti, stima che il 40% dei lavoratori a livello mondiale è propenso a cambiare lavoro nei prossimi 6 mesi. Il fenomeno è già in corso e ciò che lo differenzia dai precedenti cicli è che il 36% di chi dà volontariamente le dimissioni non ha un nuovo impiego.

Nell'agosto 2021, gli Stati Uniti hanno registrato un numero record di dimissioni, con 4,3 milioni di dipendenti che hanno lasciato il lavoro in tutta la nazione.

In Italia, secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel secondo trimestre del 2021 c’è stata una crescita tendenziale delle cessazioni dei rapporti di lavoro del +43,7%, con l’apice tra aprile e giugno con 2 milioni 587mila (768mila persone in più rispetto allo stesso trimestre del 2020) di cui 484mila per dimissioni volontarie dei lavoratori.

Questa nuova tendenza è nota come "Great Resignation".

La pandemia ha indotto i lavoratori a rivalutare le proprie priorità nella vita, comprese le aspirazioni di carriera. Gli ultimi 18 mesi li hanno incoraggiati a correggere aspetti del loro stile di vita. Per le imprese, la Great Resignation rappresenta una sfida importante, soprattutto se si considera che si stima che il costo medio di sostituzione di un lavoratore dipendente sia compreso tra sei e nove mesi di stipendio.

Il lavoro ibrido, in cui i dipendenti dividono il proprio orario di lavoro tra uno spazio ufficio flessibile distaccato, casa e headquarters, è uno strumento fondamentale per aiutare le aziende a reinventare la propria cultura in modo che sia più in linea con i valori dei dipendenti e ciò che vogliono dalle loro vite lavorative.

E potrebbe essere uno strumento fondamentale quando si tratta di trattenere i talenti. Ecco come.

Offre la massima flessibilità

Il modello ibrido consiste nell'offrire ai lavoratori la possibilità di scegliere dove e come lavorare, dando un valore non può essere sottovalutato. Una recente ricerca di IWG ha rilevato che, potendo scegliere, il 72% dei dipendenti preferirebbe l'opzione del lavoro ibrido rispetto a un ritorno in ufficio a tempo pieno, anche se ciò comportasse una diminuzione di stipendio. Riconoscere che il personale è alla ricerca di qualcosa di più della retribuzione è vitale per le aziende che sperano di superare indenni la Great Resignation. In questo, sviluppare una strategia di lavoro ibrida è un buon punto di partenza.

Migliora l'equilibrio tra lavoro e vita privata

Le aziende che dimostrano ai dipendenti di apprezzare e rispettare il tempo per la vita privata avranno un vantaggio competitivo rispetto a quelle che non lo fanno. Un recente rapporto del Trades Union Congress (TUC) ha rilevato che quasi la metà delle madri lavoratrici nel Regno Unito ha avuto richieste di lavoro flessibile rifiutate o parzialmente accettate. Che il personale debba scegliere tra lavoro e famiglia è un chiaro problema. Consentendo al personale di ridurre il tragitto giornaliero verso il centro città e di accedere a uno spazio di lavoro flessibile nella propria area locale, le aziende concedono ai loro team più ore al giorno per bilanciare i doveri domestici, le passioni personali e la vita sociale. Spesso si sottovaluta che ciò contribuisca anche alla soddisfazione sul lavoro ed alla produttività.

È meglio per il benessere del personale

Per combattere la Great Resignation, le aziende devono considerare anche il valore della salute mentale. Un rapporto di Envoy ha rilevato che il 78% dei dipendenti nel Regno Unito si è sentito vicino all'esaurimento da marzo 2020, mentre i ricercatori stimano che più di un adulto su quattro negli Stati Uniti abbia sintomi di depressione. Un aumento drammatico rispetto a prima della pandemia.

Le aziende possono mostrare supporto per il personale in difficoltà semplicemente dando maggiore scelta su dove lavorare attraverso una strategia di lavoro ibrida. Potrebbero riportare dipendenti in azienda che avevano lasciato a causa del troppo stress vissuto durante il Covid-19 evitando loro lo stress aggiuntivo del pendolarismo.

Fornisce interazione sociale

Lavorare da casa può essere conveniente, soprattutto per i genitori, ma un recente studio ha dimostrato che più di un quinto dei lavoratori si è sentito isolato lavorando da casa ogni giorno durante la pandemia, e questo ha influito sul loro benessere.

Il lato positivo di presentarsi all’headquarters aziendale o al flexspace durante la settimana è che offre alle persone la possibilità di collaborare e socializzare, e di sfuggire ad alcune delle distrazioni della vita domestica. Inoltre, gli spazi di coworking dedicati sono ben attrezzati con mobili ergonomici, Wi-Fi superveloci e sale riunioni, il che aiuta la produttività.

Trattenere e assumere i migliori talenti può essere un enorme spreco di tempo e risorse, e la Great Resignation pone alcune sfide serie per le aziende di tutte le dimensioni. Coloro che abbracciano il lavoro ibrido saranno avvantaggiati, sia nella corsa ad attrarre talenti, sia nel mantenere le persone migliori.

Siete preoccupati dalla Great Resignation? Scoprite come il lavoro ibrido potrebbe essere la soluzione che la tua azienda sta cercando.

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