Perchè viaggiare migliora la performance

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Le vacanze, momento di relax e di ritorno all'azione

Perchè è importante prendersi una pausa e partire per un viaggio? Dove andare per ricaricare le batterie? Come uscire dalla comfort zone e godere appieno del beneficio di un viaggio? Tre semplici domande, ma le risposte sono altrettanto scontate? 


Il 17 luglio la community di Copernico Garibaldi si è riunita per "The Daring Adventure" del Copernicano, un’occasione di networking e di conoscenza ispirata al tema viaggio e vacanze. L’evento è stato per noi il momento per carpire da Davide Valpreda, CEO di Hoppete, piattaforma di viaggio “per chi ama spingersi più in là”, segreti e consigli per le nostre prossime partenze!
 

Viaggiare fa bene, anche al tuo lavoro!

Viaggiare fa bene, lo sappiamo. Fa bene alla salute, fa bene all'umore e fa bene anche al lavoro! Viaggiare aiuta a fuggire dagli impegni della vita quotidiana, a sospendere le regole. Quando siamo in vacanza, alla scoperta del mondo, non abbiamo obblighi o doveri, se non quello di ricaricare le batterie. 

E così, eliminando ogni forma di stress, disconnettendo il cervello, ritroviamo il nostro equilibrio e torniamo a casa più creativi e più performanti. 



Ce lo conferma anche Davide Valpreda di Hoppete nella nostra intervista!



Il viaggio è spesso considerato una metafora della vita e usato come strumento per risolvere i problemi (pensiamo al viaggio dell'eroe nelle favole). è così anche nella realtà? Se sì, la "ricerca della felicità" attraverso il viaggio è applicabile anche al contesto lavorativo? 




Nel viaggio dell’eroe il protagonista della storia vive il passaggio da un “mondo ordinario” a un “mondo straordinario”, questo peregrinare da un luogo della quotidianità a uno fuori dagli schemi è, secondo noi, continuamente applicabile alla realtà. La ricerca della felicità può essere, dunque, un lungo e tortuoso viaggio verso i propri obbiettivi cercando di colmare i needs e realizzare i desires un atto della vita dopo l’altro. In un contesto lavorativo moderno, l’applicazione del viaggio come metodo di gratificazione personale è senza dubbio un modo vincente di raggiungere la propria meta godendo di un meraviglioso panorama.



Perché il viaggio aiuta a staccare la spina e a dare nuova linfa alla creatività?




La molteplicità di stimoli sensoriali che riceviamo viaggiando è incredibilmente alta e fruttuosa. Il nostro cervello inizia a mettere in movimento “ingranaggi” diversi rispetto a quelli che usiamo ogni giorno ad esempio quando siamo in ufficio. Indubbiamente tutto questo, unito a uno stato di relax, contribuisce a riattivare in noi uno spirito d’azione nuovo.



Qual è la meta ideale e come la si riconosce? 




Va dove ti porta il cuore non è solo un libro della Tamaro ma anche una grande verità: la meta ideale è quella in cui il nostro animo si sente pienamente soddisfatto. Qualche anno fa il nostro cuore ci ha portati in Austria e lì è rimasto folgorato da quei luoghi incantevoli.



Perché è importante spingersi fuori dalla comfort zone e, come suggerisce il vostro sito, "spingersi più in là, in percorsi meno battuti"?




Perché solo “spingendosi oltre” si fanno le migliori scoperte. Ad esempio, se lo stesso Copernico non avesse allargato i propri orizzonti e fosse invece rimasto sedimentato sul concetto di geocentrismo, Galileo Galilei e Foucault non avrebbero, probabilmente, mai potuto dimostrare la teoria eliocentrica. Sul nostro sito offriamo delle proposte di viaggio che ci auguriamo portino lontano (non solo fisicamente parlando). Basti pensare al buon Cristoforo Colombo.



La metà più "smart" del 2018, quale sarà?




Per noi, senza ombra di dubbio, la Corsica
Crediamo molto nelle potenzialità, troppo spesso sottovalutate, di questa bellissima isola. Ci siamo innamorati di spiagge come quelle di Santa Giulia e Santa Manza, sabbia fine e mare limpido, che potrebbero tranquillamente essere definite come “I Caraibi del Mediterraneo” e del panorama mozzafiato dell’entroterra.



Perché i nostri Copernicani dovrebbero mollare tutto e partire (con voi)?



Qualcuno direbbe perché “No Hoppete, No parti” ed è proprio vero!
 

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